Marelli, sui turni è il giorno della verità Ecco le 4 proposte

Oggi l’atteso vertice con i dirigenti dopo lo sciopero in massa I sindacati: «Assunzioni e riorganizzazione del lavoro»

SULMONA. Nuovi turni e diversa organizzazione del lavoro, investimenti per il miglioramento della capacità produttiva, crescita occupazionale e verifica delle postazioni di lavoro in funzione della salute e della sicurezza dei lavoratori: queste le quattro richieste alla base del vertice di oggi fra i vertici della Magneti Marelli e i rappresentanti sindacali della Fiom Cgil. In caso non dovessero seguire segnali concreti, i sindacati e i lavoratori sono pronti a tornare a scioperare e a riprendere il pacchetto delle 16 ore di sciopero.

La mobilitazione è stata sospesa nei giorni scorsi dopo l’apertura mostrata dall’azienda con la convocazione dell’incontro di questa mattina. Dal vertice, dunque, dipenderà il clima che si respirerà nei prossimi mesi all’interno dello stabilimento più grande del territorio.

La mobilitazione in atto, coi lavoratori appoggiati in primis dalla Fiom e ora anche dalle altre sigle sindacali che bocciano i nuovi turni firmati in precedenza, potrebbe decretare il destino dello stabilimento. Fabbrica che resta anche la grande esclusa dai fondi Fas, senza importanti investimenti per l’ammodernamento e l’avvio di vecchie e nuove linee produttive. «Le assemblee in sciopero si sono rese necessarie per informare i lavoratori e decidere le iniziative da adottare per riaprire il negoziato con la direzione aziendale», sottolinea Alfredo Fegatelli della segreteria provinciale della Fiom Cgil «qualunque risultato dovesse scaturire dal confronto negoziale con la direzione aziendale sarà portato a valutazione e voto dei lavoratori».

La Fiom Cgil punta al massimo consenso da parte dei lavoratori e si appresta a riprendere piede in fabbrica, dopo l’esclusione forzata conseguente alla firma dell’accordo separato. Del resto, l’adesione agli ultimi scioperi ha superato il 90% della totalità dei 636 lavoratori, che hanno investito il sindacato dell’impegno sulla vertenza in atto. Il clima, dunque, all’interno dello stabilimento sulla Statale 17 resta molto caldo, forse mai come in questi giorni andando a ritroso nella storia recente della fabbrica che fa capo alla galassia Fiat. Al centro della protesta continuano a restare i nuovi i turni, entrati in vigore da ottobre scorso sul modello americano. La rivoluzione d’Oltreoceano nel gruppo Fca (Fiat Chrysler Automobiles) prevede l’inserimento dei sabati e delle domeniche all’interno dei giorni lavorativi.

Federica Pantano

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