SULMONA

Marelli, torna il rischio cassa integrazione

Può scattare a giugno per 80 dei 480 dipendenti, il 4 aprile vertice al ministero con Stellantis

SULMONA. Ottanta dipendenti in cassa integrazione a partire da giugno. Questo è uno dei punti sui quali si è discusso ieri durante il confronto tra le organizzazioni sindacali e i lavoratori di Magneti Marelli. Il futuro dello stabilimento di Sulmona dove lavorano 480 dipendenti – di cui 47 impiegati e i restanti operai – preoccupa tutti. Già nelle scorse settimane era stato annunciato che la produzione del Ducato andrà avanti fino al 2028, ma per il resto non c’erano altre commesse. Un ulteriore contrazione quindi della produzione che porterà inevitabilmente al ricorso degli ammortizzatori sociali. Già da giugno, infatti, i vertici del sito potrebbero richiedere la cassa integrazione almeno per 80 dipendenti.

Un numero importante, secondo le organizzazioni sindacali, che si va a sommare coi 100 esuberi annunciati nei mesi scorsi. Ieri durante l’incontro, al quale hanno preso parte oltre ai rappresentanti sindacali di stabilimento, le segreterie nazionali, regionali e territoriali di Fim-Fiom, Uilm-Uil e Uglm: Stefano Boschini, Maurizio Oreggia, Gianluca Ficco, Antonio Spera, Amedeo Nanni, Giampaolo Biondi, Elvira De Sanctis, Michele Paliani e Domenico
Amiconi, si è discusso di questo e di altri temi caldi per il sito di Sulmona. «La preoccupazione è tanta», ha spiegato Paliani al termine delle assemblee, «per ora abbiamo solo la commessa del Ducato fino al 2028, le altre dell’automotive Magneti Marelli non è riuscita ad averle e questo avrà ripercussioni sulla gestione del lavoro nei prossimi mesi. Il 4 aprile a Roma ci sarà un incontro al ministero con i vertici di
Stellantis. Poi vedremo cosa fare».

La boccata d'ossigeno arrivata a settembre dello scorso anno con la maxi commessa del Ducato sembra ormai solo un ricordo. Ora è tornata la preoccupazione per la carenza di prospettive. «Allo stato attuale è vero che c'è la commessa del Ducato, ma è l’unica», ha concluso Paliani, «avendo perso le commesse del settore auto da giugno si dovrà fare ricorso nuovamente agli ammortizzatori sociali per 80 unità. Un numero importante considerando che oggi l’azienda conta 480 dipendenti.
Aspettiamo il vertice della prossima settimana a Roma e poi avvieremo un percorso interno per capire come procedere».