Medicina, primari e servizi a Teramochieste le dimissioni di preside e rettore

L’assessore regionale Giuliante: una spoliazione decisa da tempo. Sotto accusa anche Chiodi

L'AQUILA. Un fuoco incrociato di polemiche. Contro le convenzioni stipulate dall'Università dell'Aquila e dalla Asl di Teramo - che si traducono nello spostamento di primari e servizi dal San Salvatore negli ospedali di Sant'Omero, Atri e Giulianova - politica, sindacati e universitari fanno muro. E chiedono le dimissioni del rettore Ferdinando Di Orio e della preside della facoltà di medicina Maria Grazia Cifone. «È in atto una spoliazione che porterà il San Salvatore a diventare un piccolo ospedale di provincia», il grido d'allarme lanciato.

Quella di ieri è stata una giornata frenetica: conferenze stampa, comunicati, interventi. Il tutto per denunciare «l'affaire Sant'Omero», com'è stato definito, «che vede protagonisti due aquilani: il rettore Di Orio e il manager della Asl teramana, Giustino Varrassi».

Sotto accusa il trasferimento in massa di medici universitari, tutti valenti professionisti da anni in servizio al San Salvatore, migrati verso gli ospedali teramani. Duro il commento dell'assessore regionale, Gianfranco Giuliante, che ha chiesto la "testa" del rettore: «Tutto era già stato deciso da tempo», ha dichiarato, «una partita giocata attraverso operazioni furbe. Una presa in giro ai danni dell'Aquila, che somma gli interessi spicci del rettore e della preside di medicina con la necessità di salvare gli ospedali teramani. Entrambi devono dimettersi. Non voglio entrare nel merito delle dinamiche tra Asl e Ateneo. Denuncio solo il modo in cui è stato concluso il tutto in soli venti giorni: altrove ci vorrebbero mesi per ricollocare 11 primari».

Giuliante, che ha lanciato stoccate anche all'indirizzo del presidente della Regione, Gianni Chiodi, e del vice presidente del consiglio regionale, Giorgio De Matteis. Ha fatto notare come «l'Ateneo dell'Aquila abbia spedito solo il 16 marzo scorso una lettera alla direzione della Asl aquilana per chiedere le convenzioni, sollecitando una risposta entro il 31 marzo. Ma le convenzioni con la Asl di Teramo erano già state firmate il 23 dello stesso mese».

Con medici e professori andranno via, dal San Salvatore, strutture, servizi e specializzandi. «L'Aquila sta perdendo anche l'Università», ha denunciato Giuliante, «l'unica risorsa su cui puntare».

Sull'argomento è intervenuta la Cisl, invitando la città alla mobilitazione: «La campagna di spoliazione ai danni del San Salvatore sta passando sotto silenzio», ha affermato Gianfranco Giorgi, segretario regionale Cisl, «il trasferimento di molti professionisti a Sant'Omero comporterà una perdita di servizi ed eccellenze. Si tratta di convenzioni che se da un lato consentono la riattivazione di scuole di specializzazione della nostra facoltà di medicina, dall'altro spostano fuori sede medici e strutture».

L'elenco dei professionisti che, a stretto giro di posta, andranno via è corposo: Vittorio Calvizi, ortopedia, Gianfranco Properzi, medicina riabilitativa, Maurizio Giuliani, chirurgia plastica e ricostruttiva, Renato Pietroletti, chirurgia proctologica. A questi si aggiungono Giampiero Di Marco e Adelmo Antonucci che hanno già lasciato il San Salvatore. Alcuni docenti sono in attesa di convenzionamento con la Asl dell'Aquila da molti anni», ha detto Giorgi, «ma non è accettabile questo trasferimento di massa che rappresenta una perdita enorme per l'ospedale. L'impressione è che si stia operando una strategia di impoverimento del San Salvatore con il chiaro intento di potenziare alcuni ospedali teramani. Di quanto sta accadendo chiediamo conto al rettore, di Orio, al manager della Asl, Giancarlo Silveri e al sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente».

Di «ennesimo scippo» ha parlato, in una nota, Azione universitaria: «Se è vero che alcuni docenti sono in attesa di convenzionamento da parecchi anni, come mai soltanto adesso, dopo la nomina di Varrassi a manager della Asl di Teramo si sono potute concludere le procedure di convenzionamento? Siamo di fronte a un'operazione bipartisan, che da una parte rafforza la politica teramana e dall'altra offre la possibilità a di Orio di ricompattare il proprio gruppo in vista delle elezioni del 2012. Il tutto sulla pelle dei cittadini dell'Aquila».

Secca la replica della preside di medicina, Maria Grazia Cifone: «La Asl da anni rifiuta di convenzionare professionalità di settori clinici fondamentali per la formazione di medici e specializzando come cardiologia, medicina interna, chirurgia generale, anatomia patologica, ortopedia, medicina fisica e riabilitativa, chirurgia plastica, biochimica e patologia clinica. Tutte le scuole di specializzazione trasferite rimarranno corsi della facoltà di medicina dell'Aquila».

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