Metanodotto, assemblea in piazza

Cresce la mobilitazione, entro il 3 settembre il no dei Comuni alla Snam

L'AQUILA. Un'assemblea in piazza Duomo per ribadire il no al passaggio del metanodotto «Sulmona-Foligno» nei centri del cratere sismico. Cresce la mobilitazione contro il progetto della Snam Rete Gas spa (gruppo Eni) che ha avviato il procedimento chiedendo al ministero dello Sviluppo economico (dipartimento per l'Energia) il rilascio della dichiarazione di pubblica utilità del metanodotto e della centrale di compressione gas di Sulmona.

I Comuni che saranno attraversati dall'impianto, un piccolo tratto del più ampio percorso Brindisi-Minerbio, entro il 3 settembre 2010 devono esprimere la loro contrarietà all'opera progettata. Dopo la mobilitazione dei centri della Valle Peligna, che va avanti ormai da diversi mesi, è L'Aquila a scendere in campo per scongiurare l'attraversamento del proprio territorio da parte di un impianto ritenuto «pericoloso» specialmente alla luce della mappa di pericolosità sismica dell'Aquilano.

LA MAPPA. Il tracciato, infatti, attraversa in buona parte la zona caratterizzata dal colore viola che, nella scala di classificazione del pericolo sismico, rappresenta il livello di rischio più elevato. Per questo motivo il Comune dell'Aquila, insieme ad altre amministrazioni, sta predisponendo il «no» al progetto. Prima di questo passaggio formale ci sarà, entro la fine del mese, un incontro pubblico in piazza Duomo per sensibilizzare la popolazione su questa problematica, collegata all'emergenza post-sisma.

L'ALLARME. L'assessore comunale all'Ambiente Alfredo Moroni ribadisce la contrarietà dell'amministrazione alla realizzazione di quest'opera, almeno secondo il progetto che è stato presentato e per il quale è stato avviato il procedimento. «L'opera», rincara la dose Moroni, «non è di alcuna utilità per i nostri territori, che saranno semplicemente attraversati da quest'impianto molto pericoloso vista la situazione sismica. Insomma, ci apprestiamo a ospitare sul nostro suolo un impianto che ci regalerà soltanto la convivenza con un ulteriore pericolo. L'altra assurdità di questa vicenda è legata al fatto che, inizialmente, il percorso era stato individuato sulla fascia costiera, sicuramente al riparo dal rischio sismico al contrario della nostra zona. Un cambiamento, dunque, ancor più inspiegabile specialmente alla luce di quanto avvenuto il 6 aprile 2009 e dello sciame sismico che non accenna minimamente a diminuire. Per tutti questi motivi abbiamo intenzione di portare avanti questa battaglia per chiedere che, nella localizzazione del percorso, si tenga conto delle particolari emergenze che sta vivendo questo territorio, che sono certificate da una mappa di pericolosità sismica che non ammette equivoci di sorta».

CHE DICE LA SNAM. La società, attraverso un portavoce, fa sapere che «l'opera è stata concepita per garantire in futuro la continuità del servizio alle utenze civili e industriali e sarà realizzata solo dopo aver ottenuto le autorizzazioni richieste dalla normativa. L'attenzione di Snam alla salvaguardia dei luoghi è riconosciuta ampiamente dalle agenzie internazionali, che valutano la sostenibilità delle aziende. Forniremo le più ampie garanzie alle comunità interessate dall'opera». Si tratta, in sostanza, di un messaggio che ribadisce un concetto già espresso lo scorso 29 giugno. L'impianto, il cui tratto appenninico attraversa 19 Comuni della Provincia dell'Aquila (Sulmona, Pacentro, Pratola Peligna, Roccacasale, Corfinio, Collepietro, Navelli, Caporciano, San Pio delle Camere, Prata d'Ansidonia, Fagnano Alto, San Demetrio ne' Vestini, Poggio Picenze, Barisciano, L'Aquila, Pizzoli, Barete, Cagnano Amiterno, Montereale); Popoli (Pescara); Cittareale (Rieti); Cascia, Norcia, Preci, Sellano, Foligno (Perugia); Visso, Serravalle di Chienti (Macerata), risponde a una precisa esigenza. Quella, cioè, di potenziare la rete infrastrutturale italiana, visto che, in futuro, sarà sempre crescente la domanda di gas. L'azienda, oltre a fornire le più ampie garanzie tecniche, si dice anche pronta a spiegare, alle amministrazioni e ai cittadini, le motivazioni che sono legate al passaggio del tracciato lungo questa direttrice. Sulla questione sono stati presentati ricorsi anche alla commissione europea di Bruxelles.

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