Metanodotto, il governo dà il via libera

Autorizzata la costruzione dell'impianto Snam nel Sulmonese, comitati in rivolta

SULMONA. Il governo dà il via libera al metanodotto e alla centrale Snam nei pressi del cimitero di Sulmona. Il 7 marzo scorso i ministri dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, e dei Beni culturali, Sandro Bondi, hanno firmato il decreto che autorizza la costruzione del tracciato Sulmona-Foligno del metanodotto della Snam e della centrale di Sulmona.

Il decreto ministeriale è il passo successivo alla concessione della Via (Valutazione di impatto ambientale), arrivata il 7 ottobre dell'anno scorso.

I ministri, quindi, non sembrano aver tenuto conto delle 11 prescrizioni contenute nelle 54 pagine del dispositivo della Via. Fra queste ci sono la risposta sismica dell'opera, le indagini idrogeologiche e un monitoraggio delle sostanze inquinanti e dei rumori potenzialmente emessi dalla centrale. L'iter autorizzativo dell'opera della Snam procede, quindi, a grandi passi. Ma, secondo i comitati cittadini per l'ambiente, non tutto sarebbe perso.

I comitati, infatti, invitano le amministrazioni locali a fare ricorso al Tar contro il via libera all'opera e stigmatizzano la «cecità della politica, che a livello regionale sembra bocciare l'opera, mentre a livello nazionale la promuove».

«Autorizzare impianti altamente pericolosi come il metanodotto e la centrale in aree a forte rischio sismico è un atto da irresponsabili che mette a repentaglio l'incolumità di intere popolazioni», dicono Mario Pizzola e Giovanna Margadonna, portavoce di comitati. «Ciò vale tanto più quando, come nel nostro caso, mancano gli studi sulla risposta sismica locale. Se si è arrivati a tanto è anche perché il nostro territorio è stato tradito da quei rappresentanti istituzionali e cioè da coloro che avevano il potere e il dovere di difenderlo».

«Ma la battaglia non è finita», aggiungono Pizzola e Margadonna, «l'iter autorizzativo si concluderà solo con il decreto del ministero delle infrastrutture e dopo aver acquisito le intese Stato-Regione. Si può ancora vincere a condizione che la Regione approvi la legge contraria ai metanodotti in zone sismiche e le istituzioni locali esercitino fino in fondo il loro ruolo, ricorrendo al Tar».

Per questo, i comitati invocano la partecipazione degli amministratori locali a partecipare alla manifestazione in programma nel consiglio regionale del 22 marzo, quando sarà discussa la legge sui metanodotti. I comitati, inoltre, hanno convocato un'assemblea preparatoria, per venerdì prossimo alle 17, nella sede della Comunità montana peligna, con amministratori pubblici e rappresentanti politici del centro Abruzzo.

Il procedimento di autorizzazione dell'impianto della Snam è iniziato sette anni fa. Dopo l'ottenimento di un primo requisito di pubblica utilità nel 2004 (poi decaduto per decorrenza dei termini), la procedura è andata avanti spedita fino all'avvio della fase istruttoria, il 5 agosto dell'anno scorso, con relative modifiche al tracciato. Il primo via libera, poi, seppur con alcune riserve, è giunto il 7 ottobre scorso, da parte della Commissione nazionale di Valutazione di impatto ambientale.

Sul metanodotto e la centrale pendono, infine, un ricorso davanti alla Commissione europea e l'interrogazione di un deputato spagnolo al Parlamento europeo, oltre a varie interpellanze alla Camera.

© RIPRODUZIONE RISERVATA