Il corteo ambientalista che ha attraversato le strade di Sulmona per dire no al metanodotto della Snam (Foto Claudio Lattanzio)

Metanotodotto Snam, Lolli: "Bloccare questa follia" / VIDEO

Il vicepresidente della Regione indica la linea dopo la grande manifestazione ambientalista. L'assessore Mazzocca: "Non arretreremo di un millimetro"

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SULMONA. "Manifestazione straordinaria, bellissima,  che ci dà una spinta in più per fare quello che dobbiamo fare: utilizzare gli strumenti che abbiamo per bloccare questa follia". Così il vice presidente della Regione, Giovanni Lolli, a Sulmona, nel corso della manifestazione organizzata per dire no alla realizzazione della centrale e del metanodotto Snam. "Noi ci siamo opposti prima alla centrale e poi al metanodotto ma il governo ha invocato una norma che purtroppo esiste e che supera l'opposizione della Regione invocando l'interesse nazionale. Così ha fatto sulla centrale e così sta facendo sul metanodotto. Ma sul metanodotto c'è un ostacolo per il governo, che sono gli usi civici, perché tutto è superabile dal punto della legge, ma secondo la Costituzione non sono superabili gli usi civici. Tant'è che noi ci stiamo organizzando anche attraverso avvocati importanti, tra i quali Vincenzo Cerulli Irelli, per bloccare il metanodotto. Se li blocchiamo sul metanodotto, si riapre anche il discorso della centrale di Sulmona, perché noi invocheremo nei confronti del governo, e della Corte dei Conti, il danno erariale, in quanto si vuole realizzare una centrale che non serve. Loro sostengono che la centrale servirebbe anche per le altri reti che però funziona anche senza la centrale. Un argomento che contesteremo fino alla Corte dei Conti".

"Speriamo che adesso il governo ci aiuti"
Le interviste al sindaco di Sulmona, Annamaria Casini, e al vescovo, monsignor Michele Fusco, di Marina Marinucci e Claudio Lattanzio

Sulla stessa lunghezza d'onda l'assessore regionale all'Ambiente, Mario Mazzocca: "Qualcuno prima di noi era stato latitante, e dal 2014 abbiamo dovuto recuperare non solo il tempo perso, ma anche delle posizioni. E lo abbiamo fatto con atti deliberativi, con prese di posizione, risoluzioni e atti politici, arrivando alle vie di fatto con i ricorsi giudiziari in tutte le sedi opportune fino all'ultima conferenza dei servizi dove abbiamo manifestato quelle che sono le ragioni di un territorio. Ragioni che non vogliono vedere un territorio italiano e abruzzese in particolare come un crocevia di infrastrutture che servono e sono utili solo ad altri Paesi che non sono l'Italia. È falso infatti quando si sostiene che questo metanodotto serva all'economia italiana. Questo territorio ha già troppe criticità e non vogliamo aggiungerne altre. Non arretreremo di un millimetro»