Minacciato perché non pagava la coca

Il racconto di uno degli acquirenti: «Pensavo di aver estinto il debito con lavori di edilizia»

L’AQUILA. Lavori edili per pagare il debito contratto con gli spacciatori. Spuntano anche le minacce (infatti, nel capo d’imputazione, compare anche l’ipotesi di reato di tentata estorsione) nell’ambito dell’inchiesta dei carabinieri sul traffico di droga dalla Campania all’Aquila.

In particolare, Mauriello ed Eduardo Romanosono indagati perché in concorso tra loro, hanno tentato di costringere un acquirente della cocaina a versare una somma di denaro per saldare un debito di droga minacciandolo, in caso di rifiuto, di informare il suocero del fatto che il genero fosse un consumatore di sostanze stupefacenti, e di chiedere a questi il pagamento del conto insoluto. Eppure, l’acquirente credeva di aver saldato tutto il pregresso con una serie di lavori di edilizia.

Ecco il racconto del consumatore di cocaina. «La persona che mi ha consegnato lo stupefacente mi ha commissionato un lavoro di pittura che ho eseguito nella frazione di Pianola...Il lavoro è stato fatto da me a ristoro di alcuni debiti che avevo contratto con la coppia di spacciatori nel periodo della loro permanenza in città. L’intermediario mi aveva chiesto di effettuare la riparazione con la promessa di saldare il debito; promessa che di fatto non è stata mantenuta in quanto in un contatto telefonico egli mi ha riferito che i suoi amici non hanno accettato la proposta».

Il racconto della vittima è molto dettagliato. «Con gli spacciatori, e in particolar modo con uno di essi, avevo contratto un debito ammontante a circa mille euro, almeno secondo i suoi calcoli. In alcune circostanze, infatti, egli mi ha ceduto stupefacente a credito, lasciandomi la possibilità di pagare il dovuto in ragione delle mie disponibilità economiche. Per ciò che ricordo il debito era di soli 500 euro». Poi uno degli spacciatori lascia L’Aquila e la trattativa va avanti con l’altro. «Questi», prosegue il consumatore di cocaina, «mi ha detto di dover sistemare un’abitazione che poi ho saputo essere quella che l’altro usa nel periodo di permanenza in città. Ho svolto i lavori al meglio delle mie possibilità impegnando tempo e prodotti anche di buon livello raggiungendo un obiettivo di tutto rispetto. Attività per 2500 euro, con fattura, ben superiore al debito contratto». Ma non basta. L’uomo viene minacciato: «O paghi o diciamo a tuo suocero che sniffi e ci facciamo dare i soldi da lui».(e.n.)

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