Monito del vescovo: «No al teatrino del voto di scambio»

Il presule scende in campo sulle elezioni amministrative Di Giandomenico (Sovranità): «Mi candido a sindaco»

SULMONA. C’è il potere temporale e quello spirituale: il primo affidato allo Stato e il secondo alla Chiesa che esplica il suo ruolo di guida della comunità cristiana in materia di fede, nelle questioni relative alla salvezza dell’anima, al rapporto dell’uomo con Dio. Solo durante la dissoluzione dell’Impero d’Oriente e sotto il pericolo delle invasioni germaniche la Chiesa, grazie all’autorità acquisita nel popolo, assunse tutti e due i poteri occupandosi anche delle cose terrene.

Ora, a Sulmona, sembra essere tornati a quei tempi. Tanto che il vescovo, Angelo Spina, rilevando l’eccessiva litigiosità tra i politici, anche in un momento in cui bisognerebbe fare quadrato, ha tenuto un vero e proprio comizio elettorale al termine della messa di domenica.

E il primo monito è proprio per i cittadini chiamati a scegliere chi li amministrerà: «Ecco allora la responsabilità di ogni cittadino di selezionare la classe dirigente per merito, per competenza. Si rifugga dall’affidarsi a simpatie, legami personali o familiari, ripicche, vendette, o peggio ancora a farsi corrompere con facili promesse», ha detto Spina. «A cosa assistiamo nella nostra città? Tutti dicono di amarla, tutti dicono di voler fare e poi si litiga su tutto. Da 15 anni non si riesce a concludere una legislatura senza commissario: tutti vogliono scendere in campo con personalismi e particolarismi, con programmi minuti senza progetti unitari che guardano al futuro. Ognuno coltiva il suo orticello e si fanno grandi promesse. Si continua a dividere: diversi aspirano a essere sindaci, tante le liste. Ancora una volta si assiste al teatrino dei voti di parentela, di amicizia, o a voti incrociati e ricambiati».

Queste le priorità del vescovo: c’è bisogno di lavoro, di rilancio economico, visto il crescente spopolamento, di servizi sociali, di servizi sanitari adeguati, di una viabilità più consona e sicura, di una politica dei trasporti. Tocca poi il tema delle chiusure, dal tribunale all’ufficio di promozione turistica all’agenzia di promozione culturale. «Si assiste alla chiusura di tante realtà e questo crea sfiducia e mancanza di speranza. C’è bisogno di rilanciare il turismo, l’artigianato, il commercio, le piccole aziende, l’agricoltura biologica. Bisogna pensare alla salvaguardia dell’ambiente».

Intanto arriva il terzo aspirante sindaco: si tratta di Alberto Di Giandomenico che ha ufficializzato la propria candidatura con Sovranità.

Claudio Lattanzio

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