Morosi, il Comune blocca il distacco delle utenze

Progetto Case e Map, provvedimenti sospesi fino a marzo per i meno agiati Cialente: «Niente sconti per nuclei familiari con reddito Isee sopra i 12mila euro

L’AQUILA. Il Comune ingrana la retromarcia e sospende il distacco delle utenze ai morosi totali del Progetto Case e dei Map, il cui reddito Isee è inferiore a 7mila euro. La decisione è arrivata ieri, al termine di una lunga e movimentata riunione di giunta. Dunque, distacchi e sgomberi sospesi fino al 31 marzo prossimo per i nuclei familiari che si trovano in gravi difficoltà economiche, mentre verrà rafforzata l’azione di recupero di canoni e utenze non pagate dagli assegnatari con reddito Isee superiore a 12mila euro. Nei loro confronti si procederà al distacco delle utenze, con il recupero coattivo del credito, e al successivo sgombero degli alloggi.

A darne notizia è stato il sindaco Massimo Cialente in una conferenza stampa tenuta con gli assessori Emanuela Di Giovambattista e Giovanni Cocciante. E subito Cialente ha puntato l’indice contro chi «ha strumentalizzato l’annosa vicenda, arrivando a spingere gli assegnatari degli alloggi a non pagare consumi e canoni». Un atto d’accusa «nei confronti del centrodestra e in particolare della senatrice Paola Pelino». Il primo cittadino ha poi spiegato le novità decise in giunta per contrastare il fenomeno della morosità, tanto più se non giustificata da concrete difficoltà economiche. Ad oggi, secondo i dati forniti da Cialente, il Comune deve incassare, sul fronte dei fitti e delle utenze, 5 milioni di euro. Entrando nel dettaglio, dai circa 500 nuclei familiari con reddito Isee sotto i 7mila euro, il Comune deve avere 500 mila euro. Molto alta, invece, la somma finora non pagata (4 milioni e 200 mila euro) dagli inquilini il cui reddito Isee si attesta sopra i 12mila euro. Si tratta di circa 2500 famiglie che hanno pagato solo alcune delle rate dovute. Infine, ammonta a circa 300mila euro la somma che il Comune deve avere da 134 assegnatari con reddito tra i 7 e i 12 mila euro Isee. «Il Progetto Case è diventato una sorta di repubblica dove ognuno pensa di fare come crede e dove persino la raccolta differenziata non supera la soglia del 40%, a fronte del 70-80% registrato nei vecchi quartieri. Ma tutto questo finirà a febbraio», ha aggiunto Cialente, «con il lavoro della società di recupero crediti che andremo a scegliere tra le quattro in gara. Intanto, abbiamo deciso di sospendere i distacchi delle utenze alle famiglie con meno di 7mila euro (Isee) e verranno riallacciate quelle già staccate perché è evidente che a essere colpite sono solo le famiglie più povere e non quelle che invece potrebbero pagare il dovuto. Inoltre, scatterà la possibilità della compensazione per chi aveva pagato il canone a metro quadro come stabilito da una precedente delibera. Queste persone hanno pagato più del dovuto previsto dalle tre fasce introdotte (15, 25 e 50 euro) per i redditi Isee sotto i 12mila euro. Cosicché il credito vantato verrà detratto dall’importo dovuto per le utenze». Infine, la rateizzazione degli importi. «Per l’ultima volta», ha detto Cialente, «consentiremo ai morosi, con l’Isee inferiore a 7mila euro, di estinguere il debito residuo in 18 rate. Sei, quelle previste per i redditi da 7 a 12mila euro. Tutti dovranno pagare il dovuto e questa volta non ci saranno sconti: alla prima rata non versata nei termini stabiliti scatteranno distacchi e sgomberi. E per le famiglie più agiate adotteremo misure più forti per il recupero del credito». (m.m.)

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