Morte sospetta, sette indagati

Accertamenti sui medici dopo la denuncia dei familiari

AVEZZANO. Morte sospetta in ospedale: sette medici finiscono sotto inchiesta. La vittima è un uomo di Avezzano, 68 anni, ricoverato per delle cure sia al Santi Filippo e Nicola, sia in una clinica privata. Dopo alcuni giorni è sopraggiunta la morte. La magistratura ha disposto l'autopsia e ora si attendono i risultati.

Un presunto caso di malasanità nella Marsica ha fatto finire nei guai sette medici avezzanesi in servizio all'ospedale di Avezzano e dipendenti di una clinica privata cittadina.  La difesa parla di atto dovuto della magistratura, ma i familiari della vittima hanno deciso di andare fino in fondo per conoscere la verità.  L'inchiesta è nata, infatti, dopo la denuncia degli stessi familiari della vittima che si sono rivolti alla Procura di Avezzano dopo la morte dell'uomo. Si tratta di un avezzanese di 68 anni che soffriva di obesità.

Il paziente è morto all'ospedale di Avezzano dopo diversi giorni di ricovero. In un primo momento era in cura proprio nella struttura pubblica avezzanese, successivamente è stato trasferito in una clinica privata. Per questioni non ancora chiarite, è stato trasferito di nuovo all'ospedale di Avezzano, dove è avvenuto il decesso.  A quel punto è scattata la denuncia e la procura della Repubblica di Avezzano ha aperto un'inchiesta. 

La polizia giudiziaria del tribunale di Avezzano ha sequestrato la documentazione e le cartelle cliniche riguardanti il paziente e i medici che hanno assistito l'uomo sono finiti sotto inchiesta.  Hanno ricevuto un avviso di garanzia quattro medici dell'ospedale e tre della clinica privata dove l'avezzanese deceduto era stato ricoverato.  L'inchiesta è guidata dal sostituto procuratore Guido Cocco, che ha voluto vederci chiaro nella vicenda.

È stata infatti disposta un'autopsia sul corpo della vittima.  L'incarico è stato affidato al medico legale Christian D'Ovidio di Chieti.  Il perito ha a disposizione sessanta giorni per rispondere ai quesiti del magistrato.  Dovranno essere chiariti alcuni punti oscuri della vicenda. In particolare sarà necessario accertare le cause della morte, ma anche capire come mai non sia scattato l'allarme durante le prime fasi del ricovero. 

In sostanza, l'accusa nei confronti è finalizzata a chiarire se ci sia stata imperizia da parte dei medici nell'affrontare la diagnosi o le cure del paziente.  Per i difensori, invece, quello della magistratura sarebbe un atto dovuto.  Gli indagati sono difesi dagli avvocati Antonio Milo e Sandro Ciaccia.  Le indagini della Procura andranno avanti anche nelle prossime settimane.  Sarà però l'esito degli esami sul corpo del defunto a dare maggiori certezze sull'accaduto e a chiarire quali siano stati i fattori che hanno provocato la morte del paziente.

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