Morti in autostrada, ci sono due indagati

Omicidio colposo per gli autisti dei mezzi. Oggi il funerale di Battaglia a San Benedetto, domenica l’addio a Olarini in città

AVEZZANO. Due persone indagate con l’accusa di omicidio colposo per l’incidente autostradale che ha causato la morte dei due operai marsicani dipendenti di Strada dei Parchi e di una donna di origini pugliesi. Si tratta dei conducenti dei due mezzi coinvolti nello schianto, un’auto e un mezzo della società autostrade. Le vittime, Lucio Battaglia, 50 anni, di San Benedetto dei Marsi, e Aurelio Olarini (59) di Avezzano stavano lavorando insieme al collega Raffaele Santoro, che era sul mezzo, nel tratto compreso tra Avezzano e Celano, quando è sopraggiunta l’auto guidata da Leonardo Cera (79) con a bordo la moglie Domenica Martini (77). In base alla ricostruzione degli agenti della polizia stradale di Avezzano, Cera, a causa di un malore, avrebbe perso il controllo del mezzo che è andato a colpire il camioncino fermo sulla corsia di emergenza. L’anziana, originaria di Foggia ma residente a Roma, è morta sul colpo mentre Battaglia e Olarini all’ospedale di Avezzano dove sono stati trasportati dal 118. I colleghi della squadra del “Terzo centro esercizio di Celano della strada dei Parchi” sono arrivati subito in ospedale per avere notizie dei loro amici. «Erano due grandi lavoratori, due persone perbene», ha ricordato il collega Pasqualino Di Cristofano, «ogni volta che c’era da fare qualcosa erano sempre i primi, non bisognava dirgli due volte di fare qualcosa». Intanto questa mattina il dottor Christian D’Ovidio, su disposizione del sostituto procuratore Guido Cocco, eseguirà l’autopsia sul corpo delle vittime, mentre il perito Cristiano Ruggieri ricostruirà la dinamica dell’incidente. I funerali di Battaglia oggi alle 18 nella chiesa parrocchiale di San Benedetto, l’addio a Olarini domenica alle 15 nella chiesa di San Rocco ad Avezzano. Gli inquirenti hanno aperto un fascicolo e indagato Santoro e Cera per capire se ci siano responsabilità nell’incidente. «Aurelio adorava la musica, cantava nel coro della Madonna del Passo e in diverse occasioni si esibiva», ha raccontato Massimiliano De Foglio, «era un uomo educato e molto rispettoso. Domenica abbiamo fatto un concerto insieme a Scurcola Marsicana con la corale di cui faceva parte e mentre ci cambiavano gli ho chiesto del nipotino. Mi ha risposto che stava bene e cresceva e mi ha detto che era orgoglioso delle sue figlie Ines e Alessandra – che è da sempre in Azione cattolica – perché sono ragazze risolute e pratiche. Questa frase la ricorderò per sempre». Gli alpini di San Benedetto hanno ricordato Lucio «come un amico di tutti, un compagnone. Stava sempre in mezzo alla gente, amava l’amicizia. Ha giocato a calcio e poi è restato nella società sportiva, era impegnato nella protezione civile».

Eleonora Berardinetti

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