Morto di legionella, indagini della Asl

Accertamenti su spostamenti e luoghi frequentati dal 55enne negli ultimi dieci giorni: «Va scoperta la fonte dell’infezione»

AVEZZANO. Un’indagine sugli ultimi dieci giorni di vita di Corrado Lucci, il promotore finanziario di Avezzano ucciso dalla legionella. È stata avviata dal servizio di Igiene e sanità pubblica della Asl per localizzare la fonte dell’infezione batterica e scongiurare altri pericoli. Verranno ascoltati parenti e colleghi di lavoro del 55enne per meglio capire l’origine del contagio. L’uomo, per 25 anni dirigente del gruppo Mediolanum in provincia dell’Aquila, è morto la sera di Pasquetta. Il Venerdì santo era stato ricoverato in ospedale con febbre altissima. Si pensava a un’influenza, ma i successivi esami hanno diagnosticato il contagio da legionella.

«Si sta cercando di ricostruire il percorso dell’uomo», dichiara Enrico Giansante, direttore del servizio di Igiene e sanità pubblica della Asl provinciale, «segnatamente agli ultimi 10 giorni, in termini di attività, eventuali spostamenti, soggiorni in luoghi diversi dalla propria abitazione, eventuali permanenze in alberghi e altri supposti spostamenti. Un’indagine che servirà ad acquisire elementi di valutazione per individuare la fonte e quindi il luogo in cui l’uomo ha contratto la legionella».

«Una volta localizzata la fonte d’infezione», aggiunge il dirigente del Servizio igiene, «la procedura prevede che la Asl faccia la segnalazione all’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente (Arta, ndr) alla quale spetta il compito di effettuare i prelievi sul posto in cui si è sviluppata la legionella».

«L’indagine epidemiologica», spiega ancora il dottor Giansante, «è circoscritta agli ultimi 10 giorni poiché è quello il periodo che fornisce elementi sui tempi di incubazione del batterio».

L’infezione da legionella non si trasmette da persona a persona, come ribadisce la Asl, ma si trasmette all’uomo attraverso aerosol, originati, ad esempio, da umidificatori, impianti idro-sanitari (docce, rubinetti, apparecchi per terapia respiratoria, umidificatori, vasche per idromassaggi, fontane decorative), impianti di condizionamento dell’aria. Il batterio, infatti, si riproduce soprattutto in ambienti umidi e tiepidi o riscaldati, come i sistemi di tubature, i condensatori, le colonne di raffreddamento dell’acqua, sui quali forma un film batterico.

La legionellosi è un’infezione batterica polmonare causata dal batterio Legionella pneumophila, il cui nome significa appunto “legionella amante dei polmoni”. Si tratta di un organismo ubiquitario che prolifera soprattutto in ambienti acquatici caldi, tra i 32 e i 45 gradi. Si trova anche nei fiumi e nei laghi, e in generale in tutti gli specchi d’acqua la cui temperatura non è eccessivamente bassa, senza che ciò dia luogo ad alcuna patologia in quanto è presente con concentrazioni molto basse (spesso non rilevabili analiticamente). Le patologie possono insorgere soltanto quando il batterio prolifera e si porta a concentrazioni elevate analiticamente in sistemi idrici artificiali che non siano adeguatamente progettati, realizzati e mantenuti. La legionellosi può infettare persone di tutte le età, ma è particolarmente diffusa tra le persone anziane, tra i fumatori o le persone affette da condizioni polmonari croniche. Particolarmente esposti al rischio sono anche gli individui immunocompromessi. I fumatori risultano tra le persone più soggette al rischio di legionella.

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