Morto l'operaio travolto da un rullo

Incidente 13 giorni fa alla Presider, impiegato in una ditta esterna

AVEZZANO. Ha lottato per tredici giorni appeso a quel filo di confine tra la vita e la morte. Familiari e colleghi di lavoro hanno sperato e pregato. Ma alla fine Claudio Canestraro non ce l'ha fatta. L'operaio di 42 anni originario della provincia di Frosinone era rimasto schiacciato da un macchinario all'interno della Presider, la fabbrica avezzanese di profilati. Il suo cuore si è fermato ieri mattina in ospedale.

L'uomo era ricoverato in prognosi riservata dal 6 giugno. Una complicazione ha spento le speranze di quanti, fino all'ultimo momento, hanno creduto che potesse farcela.

L'operaio di Fontechiari, Comune di 1.300 abitanti in provincia di Frosinone, aveva riportato delle lesioni al bacino, all'addome e alla coscia. Era finito, secondo quanto emerso dalle indagini della polizia di Avezzano, tra il calibro e il rullo della foratrice su cui scorrono le barre di metallo.

Alla base dell'incidente potrebbe esserci stata una distrazione, ma su questo punto stanno lavorando gli agenti del commissariato. Di certo le ferite riportate hanno messo a rischio la vita dell'operaio fin dalle prime ore. Dopo l'incidente sono intervenuti i lavoratori che si trovavano a pochi metri da Claudio Canestraro ma poi era stato necessario il trasportato al pronto soccorso. I medici dell'ospedale di Avezzano avevano sottoposto il paziente a un intervento chirurgico d'urgenza, e poi a un'altra operazione durante la notte. Col passare dei giorni lo stato di salute dell'operaio è peggiorato progressivamente.

I sopralluoghi nella fabbrica sono stati eseguiti prima dalla volante e poi dagli agenti della squadra anticrimine e della Scientifica, che ha eseguito i rilievi per accertare la dinamica dell'incidente ed eventuali responsabilità. L'operaio di Fontechiari era un lavoratore esterno, dipendente di un'azienda che esegue manutenzione ai macchinari della Presider.

La fabbrica avezzanese di proprietà della famiglia Lombardi, dove lavorano circa 120 persone, è una delle più grandi d'Italia per la lavorazione dell'acciaio utilizzato nelle strutture metalliche. È anche un'azienda dove sono alte le misure di sicurezza. La notizia della morte di Canestraro è arrivata in paese poche ore dopo la morte, a metà mattina. L'uomo, separato e con due figli di 12 e 14 anni, vive con la madre in paese. Nella comunità di Fontechiari c'era grande preoccupazione per le sorti del compaesano, soprattutto negli ultimi giorni. La sua situazione clinica era peggiorata e da diverse ore sembrava fosse divenuta disperata. Ieri mattina intorno alle dieci l'operaio è morto.

La magistratura avezzanese sta lavorando all'inchiesta dal 6 giugno quando è stato disposto anche il sequestro del macchinario dove è avvenuto l'incidente. Sul corpo della vittima sarà eseguito nelle prossime ore un controllo e la salma dovrebbe essere restituita ai familiari questa sera. La data dei funerali non è stata ancora stabilita, ma con ogni probabilità dovrebbero tenersi domani nella chiesa parrocchiale di Fontechiari.

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