Muore a 41 anni per il parto, condannati i medici a Sulmona

Due anni al primario ed ex sindaco Santarelli e a una ginecologa dell’ospedale. Rinviati a giudizio altri tre professionisti. La tragedia a luglio 2011

SULMONA. Due anni di reclusione al primario e a un suo aiuto e altri tre medici rinviati a giudizio. È la decisione del gup del tribunale di Sulmona, uscita dalla camera di consiglio che si è tenuta ieri, in sede di udienza preliminare, sulla vicenda di Magda Taufer, la donna di Bagnaturo morta a 41 anni dopo aver messo al mondo una bambina. Le due condanne sono arrivate per l’ex primario del reparto di ginecologia ed ex sindaco di Sulmona, Paolo Santarelli, e per la ginecologa Angela Mangiarelli, i soli a scegliere il rito abbreviato. Per loro il giudice, Massimo Marasca, ha fissato anche una provvisionale di 200mila euro che dovranno versare alla parte civile, più 15mila euro per le spese processuali. A processo, invece, l’altro ginecologo Ugo Mazzarella e i due anestesisti, Luciano Marinucci e Antonio Nanni. I cinque sono finiti sotto inchiesta perché accusati di aver provocato la morte di Magda Taufer, 41enne di Bagnaturo, deceduta in seguito a una rara emorragia che si è sviluppata subito dopo il taglio cesareo che le aveva consentito di mettere al mondo una bimba.

«Una storia dolorosissima della quale i miei assistiti non hanno nessuna responsabilità», afferma l’avvocato Luigi Maria Di Cesare, che difende i due anestesisti, «anzi, se non fossero intervenuti in modo così professionale, la donna sicuramente sarebbe deceduta molto tempo prima. Sia Marinucci che Nanni hanno supportato tutti i parametri vitali fino all’ultimo secondo. Un comportamento esemplare che riusciremo a dimostrare nel corso del processo».

La morte della donna risale a domenica 31 luglio 2011. La Taufer si era sentita male il sabato pomeriggio, subito dopo il parto, mentre era nella cameretta del reparto di ostetricia. La ferita conseguente al cesareo aveva iniziato a sanguinare abbondantemente con i medici e le infermiere di ginecologia a fare di tutto per bloccare l'emorragia ma senza alcun risultato. È scattata l’emergenza e la donna è stata trasferita prima nel reparto di rianimazione e subito dopo in sala operatoria per essere sottoposta a intervento chirurgico. I medici, nel tentativo disperato di salvarle la vita, hanno effettuato continue trasfusioni utilizzando una ventina di sacche di sangue. Intervento andato avanti fino alle 6, quando il cuore della donna si è fermato.

Claudio Lattanzio

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