Muore Del Castello, il re dell’Aremogna

L’imprenditore aveva 85 anni, con il fratello Callisto ha realizzato la più grande stazione sciistica del Centro-Sud

ROCCARASO. È stato protagonista dello sviluppo turistico della zona realizzando, insieme al fratello Callisto, il più grande bacino sciistico dell’Italia centro-meridionale. Ovvero, gli impianti di risalita prima dell’Aremogna a Roccaraso e poi di Monte Pratello a Rivisondoli.

Si è spento ieri, all’età di 85 anni, Claudio Del Castello, imprenditore lungimirante e di successo. Un uomo che, insieme alla sua famiglia, ha lasciato un segno incancellabile nella comunità roccolana. Da giovane fu un grande sportivo, uno dei primi talenti sfornati dall’Abruzzo sul fronte degli sport invernali. La sua disciplina, però, non era lo slalom o la discesa libera ma lo sci di fondo. Una passione che coltivò fin da ragazzino, tanto che ben presto si mise in evidenza in campo nazionale conquistando risultati importanti come la vittoria negli anni ’50 ai campionati del Csi.

Successivamente, insieme al fratello Callisto, cominciò a dedicarsi alla promozione turistica del comprensorio dell’Aremogna a Roccaraso, incassando via via una lunga serie di successi imprenditoriali, turistici e sportivi.

Tutto partì con un impianto rudimentale con cui gli appassionati della neve riuscivano a trascinarsi a monte per poi scendere a valle sugli sci. A questo impianto se ne aggiunsero altri fino ad arrivare, sempre con il fratello scomparso qualche anno fa, alla realizzazione del bacino sciistico dell’Aremogna. La località è stata, ed è ancora, una delle più importanti stazioni sciistiche d’Italia, frequentata assiduamente da personaggi celebri e da turisti provenienti da ogni parte d’Italia. Negli anni ’90 Claudio Del Castello rilevò anche gli impianti di Monte Pratello rendendo la località all’avanguardia, con cabinovie e seggiovie moderne e di qualità anche sul fronte dei servizi. Claudio Del Castello si è dedicato sempre con passione ed energia al suo lavoro, dando prova non solo di eccellenti qualità imprenditoriali ma anche di grande umanità. Una grave perdita non solo per i tre figli Mauro, Marco e Velia e per i sei nipoti, ma per l’intera comunità. Tutti ne piangono la scomparsa e la notizia della sua morte ha suscitato un enorme cordoglio anche fuori regione.

«Una persona che ha segnato la storia di Roccaraso nel campo imprenditoriale e del turismo», dice il sindaco Francesco Di Donato. «In questo momento di dolore, l’amministrazione tutta è vicina alla famiglia. È una grave perdita anche per la nostra comunità». I funerali si terranno oggi alle 15,30 a Roccaraso, nella chiesa di Santa Maria Assunta.

Claudio Lattanzio

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