Musei, il sindaco di Sulmona apre alla gestione dei volontari

Ranalli: "Sono pronto a incontrare Ludovica, ne parleremo insieme". Con l’aiuto di esterni i luoghi di cultura potrebbere restare aperti nei week end

SULMONA. Piena disponibilità del sindaco Peppino Ranalli a valutare la proposta di Ludovica Sabatucci, giovane sulmonese che si è candidata volontaria per l’apertura dei musei cittadini questa estate. L’invito è arrivato in seguito alla chiusura dei principali luoghi culturali della città nei week end e nei maggiori periodi di affluenza turistica. «Sono prontissimo ad incontrare Ludovica», annuncia il sindaco, «e sono altrettanto pronto a valutare le condizioni per realizzare la sua proposta. Dovremo organizzare la cosa in sicurezza e nel rispetto della legge, ma già dall’estate scorsa ci eravamo attivati con l’Archeoclub per l’apertura a fine settimana dei musei cittadini».

Il riferimento del sindaco è al progetto avviato l’anno scorso durante la bella stagione con i volontari dell’associazione culturale e i dipendenti delle cooperative comunali. A ciò si aggiunge il costante impegno dei dipendenti dell’ufficio turistico comunale, che regolarmente consente visite guidate in città e nei musei dell’Annunziata e nel complesso di Santa Chiara. In quanto alle chiese aperte solo durante le celebrazioni liturgiche, come lamentato nella lettera dell’aspirante volontaria culturale, il sindaco si vede costretto a non entrare nel merito della questione. «La gestione delle chiese non compete al Comune», ricorda Ranalli, «ma alla diocesi». Per il resto, il sindaco annuncia di voler prendere in considerazione seriamente anche la proposta della Sabatucci di fare largo ai giovani nella gestione degli spazi culturali.

«Siamo ben lieti di dare spazio ai ragazzi in città», continua Ranalli, «del resto siamo il consiglio comunale più giovane, con molti consiglieri sui trenta anni». Il patrimonio custodito nei musei cittadini rappresenta un tesoro per il territorio, che conserva nel tempo tradizioni e costumi del passato. Il museo civico, ad esempio, nella sezione archeologica custodisce collezioni di monete, documenti, materiali preistorici; mentre la sezione medievale conserva il catasto cittadino del 1376. Nel museo archeologico, inaugurato e mai aperto al pubblico, sono stati raccolti oggetti del Paleolitico, ornamenti femminili, corredi funerari della necropoli di Prezza dell'VIII secolo avanti Cristo, bronzetti di Ercole combattente, un prezioso rilievo della Transumanza del I secolo avanti Cristo e ceramiche medievali e rinascimentali. Al museo di Storia naturale di palazzo Sardi (sede della Comunità montana Peligna) è possibile visitare un centro documentale, un laboratorio, una sala dedicata al ciclo dell'acqua e due importanti collezioni di entomologia e mineralogia. Devono ancora partire, invece, i lavori sul complesso di Santa Caterina (che avrebbe dovuto ospitare il polo associativo di tutti i sodalizi culturali della città). Da non dimenticare nemmeno la chiusura della biblioteca comunale, inagibile dal sisma, coi suoi 40mila volumi antichi e rari. Unica struttura aperta anche nei festivi è da qualche anno l'Abbazia di Santo Spirito al Morrone, con visite guidate del personale della Sovrintendenza.

Federica Pantano

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