tre alberi, panchine e wifi tra via verdi e via poggio picenze 

Nasce un piccolo parco in pieno centro

L’AQUILA. Prima del sisma, per impedire alle auto di parcheggiare, c'era un semplice muretto. Da ieri, nello spazio privato tra via Verdi e via Poggio Picenze, in pieno centro storico e a un passo...

L’AQUILA. Prima del sisma, per impedire alle auto di parcheggiare, c'era un semplice muretto. Da ieri, nello spazio privato tra via Verdi e via Poggio Picenze, in pieno centro storico e a un passo dalla chiesa di San Bernardino, è nato invece un vero e proprio parco tecnologico. Sono state infatti istallate panchine con sistema di ricarica per smartphone e wifi e, per rendere la zona ancora più piacevole da frequentare, sono stati realizzati gli spazi dove sono stati piantati tre alberi. Si tratta di un innovativo progetto di arredo urbano dal nome di “Via Verdi online”, realizzato dagli architetti Giuseppe Cimmino e Silvia Ricci, su commissione della società Germano Barattelli. Si tratta di uno spazio privato dinamico e interattivo, aperto, come spiega l'architetto Cimmino, «a tutti gli aquilani, in particolare ai giovani». Alla presentazione di ieri mattina con i due progettisti c'erano il vice sindaco Raffaele Daniele, e Enrichetta Barattelli, in rappresentanza della proprietà. «È una iniziativa molto importante», ha detto il vice sindaco, «perché viene dal basso, dai cittadini e dal privato. E poi perché attraverso interventi di riqualificazione urbana come questi si aiuta L'Aquila a diventare una città a livello europeo».
«L'idea nasce dalla rigenerazione di uno spazio privato messo a servizio della comunità, bisognava mettere dei contatori per il palazzo», racconta Enrichetta Barattelli, «e grazie ai progettisti Cimmino e Ricci abbiamo pensato a questa seduta interattiva che ho voluto dedicare ai miei genitori».
«Siamo in uno spazio privato in un edifico non vincolato e il Comune ha accettato di buon grado l'iniziativa», spiega Giuseppe Cimmino. «Potevamo fare una cosa banale e invece abbiamo pensato di creare uno spazio per la città». Il timore, di fronte a progetti di questo tipo, è quello di incappare in atti vandalici, in una zona che è comunque coperta dalle telecamere. «Abbiamo immaginato questo spazio soprattutto per i giovani, con sistemi di ricarica e wifi. Sarebbe bello che proprio i giovani lo adottassero come primi custodi di una cosa che è anche la loro».
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