National Geographic racconta la leggenda del lago meteoritico

Seccinaro, un documentario a cavallo tra storia scienza e tradizioni

SECINARO. È pronto il trailer del documentario sul lago di Secinaro realizzato dal National Geographic - il canale satellitare della celebre rivista di approfondimento geografico - a Secinaro. Un film dal titolo a cavallo tra scienza e leggenda.

Anno 312, Valle Subequana: all'improvviso un antico culto pagano scompare, le catacombe si riempiono di morti, un villaggio viene abbandonato. Contemporaneamente a Roma, l'imperatore Costantino si converte al cristianesimo. Una serie di eventi che potrebbero avere un'unica spiegazione: «la storia del meteorite che ha cambiato il mondo». Nasce sotto questi auspici il documentario. Mesi di riprese per indagare il mistero conservato sotto pochi centimetri d'acqua che nascondono la controversa origine del laghetto del Sirente. Un dilemma che va avanti da anni.

Tutto ha inizio nel 1990, quando il geologo svedese, esperto di crateri da impatto, Jens Ormo, notò lo strano bordo del laghetto del Sirente. Un fatto che lo spinse a formare un gruppo di studiosi riunitisi sotto la sigla «Sirente Crater». Poi, nel 2002 venne pubblicato un articolo che ipotizzava la formazione extraterrestre del laghetto, causata dall'impatto di un meteorite. Da qui sono partiti una serie di studi che hanno fatto venire alla luce tanti avvenimenti sino ad allora scollegati tra loro. Come la scomparsa del rito pagano della «Sicinnide» i cui adepti, racconta la leggenda, furono travolti da una palla di fuoco. Oppure, i resti di pasti cotti e mai consumati rinvenuti nel sito archeologico di Campo Velentino a Molina Aterno. E ancora, l'aumento di sepolture, sempre nello stesso periodo nelle catacombe di Castelvecchio. Infine, l'imperatore romano Costantino, che prima della battaglia di Saxa Rubra vide un segno nel cielo, forse un meteorite, interpretandolo come una croce si convertì al cristianesimo aprendo l'impero alla nuova religione e cambiando la storia. Appuntamento la sera di venerdì 15 luglio, alle 20.30, sul canale satellitare del National Geographic.

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