Edizione digitaleNel mirino anche imprese locali
Si cercano connessioni con i comitati d’affari
L’AQUILA. La procura dell’Aquila sta cercando connessioni tra imprese locali e i comitati di affari nel mirino della magistratura fiorentina. «L’inchiesta sui comitati d’affari è una pagina aperta che si arricchisce di tutti i contributi di indagini, anche quello della Procura di Firenze che, a mio avviso, ha collegamenti con il territorio abruzzese».
Lo ha ribadito il procuratore Alfredo Rossini, (foto) parlando dell’inchiesta della Procura di Firenze sui grandi eventi, tra i quali il G8 della Maddalena, nell’ambito della quale ha chiesto gli atti ai pm toscani. A tale proposito, il procuratore capo ha sottolineato di non aver ancora ricevuto comunicazioni.
Rossini, comunque, ha ribadito che l’inchiesta aquilana sui comitati d’affari, per la quale ora si ipotizza la truffa aggravata, prosegue dopo che era stata aperta nello scorso mese di agosto. Sembra che ci siano stati anche degli interrogatori di persone informate sui fatti ma sui contenuti ancora non trapela nulla. Comunque, nonostante ci sarà ancora molto da indagare, sulla scorta delle nuove prove che arriveranno da Firenze, è possibile che anche questo filone possa avere una definzione molto rapida come è nelle intenzioni dei magistrati aquilani. I primi indagati, visto che sono in scadenza i primi sei mesi di indagine, potrebbero anche scaturire in vista della chiusura delle indagini stesse o di una proroga. Per ora si procede contro ignoti.
«Dalla Procura di Firenze non abbiamo ancora avuto alcuna comunicazione. Stiamo attendendo per correttezza, ma noi andiamo avanti con le indagini sul malaffare su cui stiamo lavorando dall’inizio, come del resto su terremoto e infiltrazioni mafiose. Comunque alla fine gli atti da Firenze ce li manderanno. Sui comitati di affari abbiamo aperto un fascicolo, molto consistente, dallo scorso mese di agosto».
Il procuratore capo ha evidenziato il fatto di aver raccolto materiale giornalistico sui fatti di Firenze. Tra l’altro la maggioranza di quegli articoli con le intercettazioni sono estratti dal nostro giornale e potranno anche essere inseriti nei fascicoli come indizi.
Lo ha ribadito il procuratore Alfredo Rossini, (foto) parlando dell’inchiesta della Procura di Firenze sui grandi eventi, tra i quali il G8 della Maddalena, nell’ambito della quale ha chiesto gli atti ai pm toscani. A tale proposito, il procuratore capo ha sottolineato di non aver ancora ricevuto comunicazioni.
Rossini, comunque, ha ribadito che l’inchiesta aquilana sui comitati d’affari, per la quale ora si ipotizza la truffa aggravata, prosegue dopo che era stata aperta nello scorso mese di agosto. Sembra che ci siano stati anche degli interrogatori di persone informate sui fatti ma sui contenuti ancora non trapela nulla. Comunque, nonostante ci sarà ancora molto da indagare, sulla scorta delle nuove prove che arriveranno da Firenze, è possibile che anche questo filone possa avere una definzione molto rapida come è nelle intenzioni dei magistrati aquilani. I primi indagati, visto che sono in scadenza i primi sei mesi di indagine, potrebbero anche scaturire in vista della chiusura delle indagini stesse o di una proroga. Per ora si procede contro ignoti.
«Dalla Procura di Firenze non abbiamo ancora avuto alcuna comunicazione. Stiamo attendendo per correttezza, ma noi andiamo avanti con le indagini sul malaffare su cui stiamo lavorando dall’inizio, come del resto su terremoto e infiltrazioni mafiose. Comunque alla fine gli atti da Firenze ce li manderanno. Sui comitati di affari abbiamo aperto un fascicolo, molto consistente, dallo scorso mese di agosto».
Il procuratore capo ha evidenziato il fatto di aver raccolto materiale giornalistico sui fatti di Firenze. Tra l’altro la maggioranza di quegli articoli con le intercettazioni sono estratti dal nostro giornale e potranno anche essere inseriti nei fascicoli come indizi.