I Comitati ai sindaci: «Fermare il governo». Tubi previsti lungo la faglia del Morrone

No al gasdotto in zona sismica

La Valle Peligna si unisce alla protesta dell'Aquilano

SULMONA. Dall'Aquila alla Valle Peligna. Si sposta e si rafforza la protesta contro il metanodotto Snam, che attraverserebbe una zona ad altissimo rischio sismico. Dopo il no secco di 16 Comuni dell'Aquilano, con il capoluogo in testa, i comitati ambientalisti della Valle Peligna sollecitano i sindaci di Pratola, Pacentro, Roccacasale, Corfinio e Popoli a scrivere al Governo per ribadire la propria opposizione.

I Comitati peligni hanno coinvolto i sindaci affinché rappresentino al Governo le ragioni del «no» alla realizzazione di un'opera ritenuta altamente impattante. E propongono lo studio di un tracciato alternativo a quello individuato che interessa territori ad alto rischio sismico. Da tempo, i comitati cittadini per l'ambiente stanno portano avanti iniziative di sensibilizzazione, tra i cittadini, per impedire la realizzazione del metanodotto.

«Il tracciato del metanodotto Sulmona-Foligno, della Snam Gas», sottolineano i portavoce dei comitati, Giovanna Margadonna e Mario Pizzola, «interessa tutte le località del territorio aquilano colpite dal terremoto del 2009, e fino al 3 settembre prossimo i Comuni interessati potranno far pervenire le loro osservazioni in merito. Nella Valle Peligna, zona sismica di primo grado, il metanodotto corre lungo la faglia del Morrone e anche la centrale di compressione è collocata in una zona di massima sismicità».

Da qui la preoccupazione e la mobilitazione dei comitati: l'obiettivo è di impedire la realizzazione dell'opera che servirebbe a portare il gas da Brindisi al nord Europa. Al riguardo, nei mesi scorsi, il consiglio comunale cittadino ha espresso, all'unanimità, parere contrario al progetto, linea intrapresa anche dall'amministrazione provinciale, prima delle scorse elezioni.

Il tratto abruzzese del metanodotto Sulmona-Foligno interesserebbe i principali comuni della Valle Peligna e quelli dell'Aquilano, tra cui proprio L'Aquila, Collepietro, Navelli, Barete, Cagnano, Pizzoli, Fagnano Alto, Caporciano, San Pio delle Camere, Prata d'Ansidonia, San Demetrio, Poggio Picenze, Barisciano, Pizzoli, Barete e Montereale. Secondo gli ambientalisti, la realizzazione del tratto del metanodotto Sulmona-Foligno, oltre a rappresentare un potenziale pericolo per la sicurezza dei cittadini, comporterebbe danni all'assetto idrogeologico delle aree attraversate, agli equilibri ecologici e ambientali e all'economia locale, in primo luogo agricoltura e turismo.

Sulla vicenda, nei giorni scorsi, è intervenuto anche l'assessore all'ambiente del Comune dell'Aquila, Alfredo Moroni che, contestando il progetto, ha annunciato la richiesta di un incontro ai capigruppo del consiglio regionale per spiegare i motivi per cui si ritiene inopportuna la realizzazione nell'area individuata.

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