"No al metanodotto Snam", la protesta all'Aquila

Delegazioni di comitati cittadini e movimenti spontanei manifestano davanti all'Emiciclo. "Non si può far passare un gasdotto e realizzare un centrale in una zona sismica"

L'AQUILA. Sono arrivati come annunciato alle 11 in punto davanti all'Emiciclo per dire ancora una volta "no" al metanodotto Snam nella giorno in cui viene discusso il disegno di legge che sancisce l'incompatibilità tra grandi metanodotti ed aree altamente sismiche. Si tratta di una  folta delegazione di comitati cittadini e movimenti spontanei. Gran parte dei manifestanti proviene da Sulmona, una delle aree in cui è previsto il passaggio dell'impianto e la realizzazione di una centrale di compressione, sono i comitati cittadini per l'ambiente che hanno diffuso una nota.

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"Un territorio come quello dell'Aquila e di gran parte della provincia, disastrato dal devastante sisma di due anni fa, ha un estremo bisogno di interventi che lo risollevino e lo mettano in sicurezza", scrivono i comitati. "Invece, al disastro si aggiunge la follia: anziché investire sulla prevenzione si persegue il disegno criminoso del  definitivo affossamento del nostro territorio".

"La Snam vuole imporre a tutti i costi il suo mega gasdotto e la centrale di compressione a Sulmona. Su 167 chilometri del metanodotto Sulmona-Foligno ben 103 ricadono nella provincia dell'Aquila.  Il tracciato sembra studiato da un progettista pazzo: infatti, il grande tubo, con il suo contenuto altamente pericoloso in quanto infiammabile ed esplosivo, corre in parallelo o interseca tutte le principali faglie sismiche dell'Appennino centrale. Sono coinvolti dall'opera molti Comuni dell'aquilano già colpiti dal sisma del 6 aprile 2009 e i Comuni di Lazio, Umbria e Marche colpiti dal terremoto del 1997. Come se non bastasse, il metanodotto si sovrappone pesantemente al progetto strategico A.p.e.(Appennino Parco d'Europa) e, se realizzato, provocherà enormi danni all'ambiente e alle economie locali, che sono già in ginocchio".

Il portavoce dei comitati, Mario Pizzola è intervenuto anche in maniera critica nei confronti della posizione del presidente regionale di Confindustria, Mauro Angelucci. "E' lecito da parte sua difendere la posizione degli industriali", ha spiegato, "ma il suo sostegno alla Snam proprio nel giorno della votazione in consiglio appare inopportuno, considerando che questo impianto non servirà al nostro approvigionamento energetico in quanto si tratta solo di un punto di passaggio". Presenti alla mobilitazione anche consiglieri e amministratori della Valle Peligna, oltre a una delegazione di sindacati in difesa dei precari Asl.
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