Nucleo industriale, piano regolatore fermo 

La Provincia attende da sei mesi i documenti dal Comune per la revisione dello strumento urbanistico

AVEZZANO. Sei mesi e mezzo non bastano al settore pianificazione del Comune per girare le carte alla Provincia così da poter adeguare il Piano regolatore territoriale dell’area industriale fermo al secolo scorso, a differenza di Sulmona e L’Aquila, dove la revisione è giunta alla meta da molto tempo in formato digitale”. La richiesta dell’Arap, del mese di aprile, mirata ad acquisire la documentazione tecnica in formato digitale per procedere con l’aggiornamento, è rimasta senza risposta. A distanza di sei mesi, quindi, il dirigente del settore urbanistica della Provincia, Nicolino D’Amico, ha bussato alla porta del settore pianificazione del Comune, affinché, fornisca quel pezzo finale al tavolo di lavoro che, dopo aver adottato la sperimentazione nei nuclei dell’Aquilano e della Valle Peligna, ora punta a una «revisione generale degli strumenti urbanistici e di programmazione delle aree industriale. Al fine di renderli coerenti con le nuove normative e con le esigenze del territorio e delle attività produttive insediate», recita la nota di sollecito al Comune, «in vista del loro potenziamento e rilancio». Per superare l’ostacolo che tiene fuori le nuove forme di imprenditorialità, la Provincia ha attivato un tavolo tecnico coordinato dal consigliere, Roberto Giovagnorio, delegato all’urbanistica, con il compito di recepire la legge regionale 49 del 2012, che permette di avvalersi di premialità e incentivi, nonché di individuare un percorso per favorire il cambio di destinazione d’uso. «Quell’ultimo pezzo mancante», afferma Giovagnorio, «ha bloccato il processo di revisione del piano territoriale a metà strada. La speranza è che il commissario prefettizio, Mauro Passerotti, sensibilizzi gli uffici preposti, affinché forniscano la documentazione mancante che ha paralizzato il lavoro del tavolo tecnico, mentre il Nucleo industriale è rimasto alle regole adottate nel lontano 1999 e pubblicate sul Bura nel 2001». La richiesta di fare un passo in avanti sulle norme del Nucleo, è stata avanzata oltre un anno fa anche dall’ingegner Sergio Di Cintio, per conto di un gruppo di aziende del settore agroindustriale che puntavano a localizzare le attività produttive nei capannoni vuoti delle aziende chiuse.
Finora, però, le lungaggini burocratiche hanno bloccato l’iter. (m.s.)
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