Nuovo Piano regolatore pronte le linee strategiche

L’assessore Di Stefano: «I punti di forza sono università, infrastrutture e turismo» Tra i nodi da sciogliere anche il futuro delle casette realizzate nel post-terremoto

L’AQUILA. Il primo passo verso la stesura del nuovo Piano regolatore dell’Aquila è stato compiuto: la settimana scorsa l’assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano ha portato all’attenzione della maggioranza un documento preliminare di pianificazione che contiene, in sintesi, tutte le linee strategiche del nuovo Prg. «Vorremmo poter scrivere un piano dinamico e moderno», spiega Di Stefano. «Bisogna valorizzare i punti di forza della nostra città: partendo da Università, collegamenti, reti infrastrutturali, ambiente e turismo. L’Aquila è una città antica che deve saper guardare al futuro». Molti i nodi che dovrà sciogliere il nuovo Piano regolatore. Tra i più attesi quello che riguarda la possibilità di sanare o meno le cassette realizzate dopo il terremoto, con la delibera 58. «Intanto stiamo completando l’iter per la pianificazione delle aree a vincolo decaduto», continua l’assessore. «Quest’ultime riguardano 730 ettari di territorio comunale». Si procederà alla rinormazione delle cosiddette aree bianche attraverso una modifica che introduce la possibilità di acquisire aree a destinazione pubblica, tramite il riconoscimento ai proprietari di un diritto edificatorio (0,08 per ogni metro quadrato di terreno). La superficie minima per ottenere l’edificabilità è pari a 1500 metri quadrati. Per gli altri manufatti provvisori, invece, si dovrà valutare caso per caso. «Nel nuovo Prg terremo conto della dislocazione dell’esistente. Ma bisogna ricordare che non ci sono grandi margini di edificabilità», continua Di Stefano. «Né si può pensare che chi ha commesso un abuso vada premiato, a fronte di tanti cittadini che invece si sono comportati correttamente. Le casette realizzate su territori a rischio, a mio parere, dovranno essere rimosse. Poi bisognerà fare una distinzione tra chi ha fatto regolare domanda per la realizzazione del manufatto e chi invece non ha assolutamente rispettato le regole. L’indirizzo dell’amministrazione, in tal senso, è di venire incontro a chi ha seguito la normativa e ha costruito in aree molto vicine agli abitati, magari in zone già servite e urbanizzate. Certo non potremo accontentare tutti». Il Piano regolatore dovrà poi decidere in merito al futuro del Progetto Case e Map.

«Il documento di pianificazione che abbiamo portato a termine in questi giorni è stato realizzato grazie anche a una struttura di supporto composta da Università e tecnici esterni», dice l’assessore. «Si tratta di una relazione ricognitiva preliminare (previsto ora l’esame dei capigruppo e della commissione Territorio), che passerà anche al vaglio della popolazione: è mia intenzione assicurare un percorso di partecipazione pubblica, aprendo anche una sezione apposita sul sito Internet del Comune». (m.c.)

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