Obbligo di separare le macerie Il Comune multerà le imprese

I vescovi al popolo delle carriole: siamo pronti a collaborare con voi

L’AQUILA. «Chi attua lavorazioni edilizie, anche relative alla messa in sicurezza dei fabbricati, è tenuto alla selezione e separazione dei materiali derivanti dai crolli e dalle demolizioni operando la separazione differenziata». Un’ordinanza del Comune, firmata dal dirigente del servizio emergenza per la ricostruzione, Mario Di Gregorio, spazza via ogni equivoco e indica i materiali da separare: plastica, vetro, metalli, inerti, legname, rifiuti ingombranti e materiale elettrico.

L’ordine di servizio prevede inoltre che «per quanto attiene i materiali pericolosi, la ditta è tenuta a delimitare l’area di rinvenimento segnalandolo alla Asm ai fini della bonifica. I materiali differenziati dovranno essere conferiti negli appositi cassoni messi a disposizione dall’amministrazione comunale e sistemati in appositi siti». Inoltre, conclude l’ordine di servizio «la trasgressione è punita con una sanzione pecuniaria».

«Questa disposizione» ha dichiarato il sindaco Massimo Cialente, «è stata resa necessaria, perché si evitino accumuli incontrollati di materiale, tali da ritardare o ostacolare lo sgombero o rendere vana la rimozione finora svolta. Stiamo lavorando, insomma, affinché l’attività di rimozione delle macerie sia resa più snella e quindi, anche più veloce. Queste operazioni» tiene a dire Cialente, «si terranno peraltro sotto il controllo delle Soprintendenze per i beni culturali, per garantire il rispetto di tutto il materiale di pregio».

RIMOZIONE.
Ieri, intanto, come informa l’assessore Alfredo Moroni sono state rimosse dal centro (piazza della Repubblica e da zone limitrofe) circa 350 tonnellate di macerie.

VESCOVI E CLARISSE.
In una breve nota si registra un intervento del vescovo ausiliario Giovanni D’Ercole che tende una mano al popolo delle carriole. «L’altra domenica» scrive «ho potuto condividere con il popolo delle carriole qualche minuto di lavoro. Non è stato un gesto televisivo, non ne ho bisogno. Con il cuore sono con voi per ripetere che solo insieme, superando le differenze ideologiche, possiamo costruire la nuova L’Aquila più bella di prima. Posso assicurarvi, anche a nome dell’arcivescovo Giuseppe Molinari che continuiamo a starvi vicini disponibili a ogni collaborazione. Pronti a stare con voi quando, come e dove volete, per lavorare insieme». Ma intervengono anche le clarisse di Paganica con un messaggio allo stesso D’Ercole. «Caro vescovo, se avessimo potuto, avremmo scavato insieme a lei» si legge in una nota «siamo grati per quello che sta facendo. «A noi» si legge ancora «è chiesto di togliere altre macerie, quelle nei cuori, che offuscano la gioia in tanti che vengono a depositare, nella nostra preghiera, il loro dolore ancora così vivo. Siamo insieme a loro e insieme a lei ci senta vicine con il nostro sostegno e la preghiera».

PROPRIETARI IMMOBILI. L’avvocato Giuseppe Aliotta di Anpe-Federproprietà, ha chiesto un incontro urgente al presidente della Regione e al sindaco dell’Aquila per esaminare i dettagli «di una situazione di grave disagio nella ricostruzione esprimendo malessere della categoria dei proprietari edilizi gran parte dei quali si trova ancora in sistemazioni provvisorie».

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