Occupata Banca Etruria «Rivogliamo i nostri soldi»

I risparmiatori di Pizzoli infuriati per la disparità di trattamento con Mps «È un attacco al diritto fondamentale dell’uguaglianza di tutti i cittadini»

PIZZOLI. Incalzato dall’altro lato del telefono lasciato in vivavoce sulla scrivania di Domenico De Iulis, responsabile della sede della Banca Etruria di Pizzoli, al dirigente della Nuova Banca Etruria non è rimasto che ripetere per un numero imprecisato di volte: «Il vostro messaggio è forte e chiaro, riferirò fedelmente quello che mi avete detto». Si chiama Enrico Comanducci, è la terza carica nell’istituto di credito toscano e componente della segreteria del presidente di Nuova Banca delle Marche, Nuova Banca Etruria e Lazio, Nuova Carife e Nuova Carichieti, nate dalle ceneri delle quattro banche fallite, Roberto Nicastro. Per arrivare fino a lui ieri mattina un gruppo di risparmiatori del comitato sorto a Pizzoli all’indomani del decreto salva-banche, che nel novembre scorso ha mandato in fumo centinaia di milioni di euro di risparmi, ha occupato la filiale del centro dell’Alto Aterno dall’apertura.

In realtà l’obiettivo era parlare direttamente con Nicastro, «che ha il dovere morale di difendere i risparmiatori delle sue banche, trattati con disuguaglianza rispetto a quelli di Monte dei Paschi di Siena». Non sono riusciti ad arrivare proprio a lui, ma ci sono andati vicino. Con cartelli dai messaggi eloquenti e la promessa di non muoversi di lì fino a notte, i clienti della banca sono entrati uno dopo l’altro mentre all’interno i dipendenti avviavano le prime operazioni: «Nicastro deve farci conoscere le iniziative che sta mettendo in campo per evitare discriminazioni tra aiuti di Stato, che saranno facilmente concessi per diversi miliardi ai risparmiatori di Monte dei Paschi di Siena, e gli scarsi 300 milioni che invece serviranno per trattare gli obbligazionisti azzerati delle quattro banche fallite», hanno spiegato con forza i due referenti del comitato, Amedeo Gregori e Domenico Ioannucci. «Il 3 luglio il governo si è affrettato nella conversione in legge del decreto sui rimborsi che, per le prime quattro banche, ha previsto l’azzeramento delle obbligazioni senza grosse chance per i piccoli risparmiatori, che dovranno adesso combattere con artificiose procedure per avere qualche forma di rimborso parziale, o per trovarsi ad affrontare un arbitrato ancora senza regole». Invece, per Mps, «il governo ha iniziato a parlare di aiuto di Stato. Siamo di fronte a un puro attacco al diritto fondamentale dell’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge», hanno aggiunto i due risparmiatori. E mentre con cartelli impietosi i clienti beffati occupavano ieri mattina il corridoio della filiale rendendo anche difficili le operazioni alle casse, alcuni già s’informavano sulle procedure e la modulistica necessaria per chiedere i rimborsi: i moduli saranno disponibili on line da venerdì 22 luglio e ci saranno sei mesi di tempo per inoltrarli. C’è chi ha perso 35mila euro, chi 20mila, chi mille, chi centomila. «I risparmi di una vita di lavoro, tutti andati in fumo», ha spiegato il pensionato seduto accanto alla moglie. «A me hanno azzerato anche quelli di mio marito scomparso 22 anni fa», ha rincarato una vedova. Nicastro avrà «24 ore di tempo» per rispondere ai risparmiatori di Pizzoli, e con loro a tutti quelli che in Italia hanno visto azzerarsi i risparmi di una vita. Insomma, se oggi la risposta non ci sarà «continueremo con occupazioni e azioni dimostrative».

Marianna Gianforte

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