Omal stava per diventare padre

Morti annegati nel Fucino, oggi il rimpatrio in Marocco dei due stranieri finiti con l’auto nel laghetto

CERCHIO. Sono morti annegati dopo un incidente stradale. È quanto emerso dall’autopsia su Omar El Gazzar, marocchino di 44 anni, e Mostafa Chouraq, connazionale di 35. L’esame è stato eseguito ieri mattina, all’ospedale di Avezzano, dal medico legale incaricato dalla Procura, Cristian D’Ovidio. Intanto i carabinieri della compagnia di Avezzano, agli ordini del capitano Enrico Valeri, si preparano per archiviare il caso come incidente stradale. El Gazzar era in compagnia di Chouraq, all’interno di una Ford Ka, risultata di proprietà di Chouraq, finita in un pozzo di irrigazione che si trova in un terreno della Circonfucense, nel territorio del Comune di Cerchio. Sul referto stilato dal dottore D’Ovidio si legge che presumibilmente la morte dei due, ritrovati solo domenica dal proprietario della terra, Mario Tirabassi, agricoltore di Cerchio, è avvenuta il1° marzo. A fare il riconoscimento delle salme sono stati dei connazionali e un cugino di uno di loro, perché sembra che i due marocchini non abbiano parenti stretti nella Marsica. Secondo quanto dichiarato dagli amici, Omar El Gazzar ha una compagna, che in questo momento si trova in Marocco. Uno di loro ha dichiarato di aver saputo che lo stesso El Gazzar, poco più di venti giorni fa, ha preso un caffè, in un bar di Luco dei Marsi, con un altro amico marocchino. La compagna di El Gazzar aspetta un figlio da lui. Il servizio funebre Longo di Pescina ha avviato ora le pratiche per il rimpatrio dei due corpi, che secondo protocollo partiranno da Avezzano questa mattina. L’arrivo a Casablanca, in Marocco, è atteso per venerdì. Continua ad essere accesa la polemica della sicurezza sulle strade del Fucino. «Vanno bene le rotatorie e i lavori di messa in sicurezza avviati dalla Provincia», commenta Maria Rita Di Benedetto, del comitato delle famiglie delle vittime del Fucino. La signora Di Benedetto è la mamma di Alessandro Giancarli, 23enne di Capistrello, morto annegato in un canale del Fucino, dopo essere uscito di strada con la sua auto forse a causa del ghiaccio e della strada dissestata. «Le rotatorie non bastano», continua, «ci vogliono le protezioni laterali, vanno coperti i canali». Dopo la morte di suo figlio la Di Benedetto ha partecipato alla petizione consegnata al presidente della Provincia, Antonio Del Corvo, per sollecitare i lavori nel Fucino. «Che intervengano anche i Comuni», conclude.

Magda Tirabassi

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