Operaio morto sul lavoro nuova ispezione della Asl

Domani l’addio al 39enne precipitato dal tetto di un capannone alto 20 metri La denuncia della Cisl: tre vite spezzate nell’arco di una manciata di giorni

PESCINA. Un nuovo sopralluogo nel capannone dove è avvenuto l'incidente sul lavoro che è costato la vita a Francesco Trabalsi, 39 anni, l'operaio di Pescina, residente ad Aielli. È stato eseguito ieri dagli ispettori della Asl, ma l'incidente ha riproposto l'urgenza di misure più incisive per garantire la sicurezza nei cantieri. Sull'ennesima morte bianca, la seconda nella Marsica nel giro di una sola settimana, si sta cercando di fare chiarezza.

La procura di Avezzano ieri mattina ha conferito l'incarico a un anatomopatologo. Intorno all'ora di pranzo è stata eseguita l'autopsia e i funerali si terranno domani alle 15 a Pescina.

L’incidente è avvenuto intorno alle 10 di mercoledì nel capannone della società Cerone che produce prefabbricati e calcestruzzi. Il legale rappresentante dell’azienda è ora indagato. L’operaio, che lascia la moglie Pina, originaria di Celano, e una figlia di 13 anni, era salito sul tetto del capannone e stava riparando una falla. Improvvisamente un pannello ha ceduto e lui è volato per circa venti metri. Non c'è stato nulla da fare per l'operaio, morto sul colpo.

Le indagini dei carabinieri della compagnia di Avezzano, guidata dal capitano Enrico Valeri, sono state eseguite dai militari della locale stazione. L'autopsia è stata eseguita dal consulente nominato dalla Procura di Avezzano, Filippo Milano, dell'Università di Tor Vergata di Roma. L'inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore Guido Cocco. A sollecitare misure di controllo più rigide ed efficaci, per evitare altri incidenti sul lavoro, è Pietro Di Natale, segretario Filca-Cisl della provincia dell'Aquila. «Il territorio», ha sottolineato Di Natale, «segue il trend negativo nazionale: in 72 ore si sono verificati ben tre decessi legati al mondo del lavoro, compreso l'operaio di Capistrello, Giacarlo Persia, che si è tolto la vita per l'impossibilità di ricollocarsi sul mercato e di ottenere un'occupazione stabile».

A Pescina, dove l'operaio 39enne era molto conosciuto, la popolazione è scossa per la perdita di una persona che viene ricordata come «un grande lavoratore, dedito alla famiglia». Anche suo padre, Francesco morì 38 anni fa a causa di un incidente, in quel caso provocato dalla neve. Le esequie si terranno nella basilica di Pescina domani alle 15.

Il sindaco di Aielli, Benedetto Di Censo, ricorda l'operaio che aveva deciso di vivere in paese con la sua famiglia.

«Le morti sul luogo di lavoro», ha spiegato, «hanno un impatto diverso sulla società. Quello che è accaduto ci addolora molto e saremo vicino alla famiglia per ogni necessità». Pietro Guida

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