Ora il Comune sposta tutto il personale

Disposta una serie di trasferimenti in attesa di eventuali misure disciplinari per i dipendenti accusati di assenteismo

SULMONA. Una richiesta urgente alla Procura per conoscere le ipotesi di reato e i nomi dei dipendenti coinvolti nell’inchiesta antiassenteismo. La giunta comunale vuole andare a fondo sulla vicenda dell’assenteismo in Comune e intanto avvia la rotazione dei lavoratori negli uffici. Secondo le indagini della Finanza sarebbero 46 (su 102 impiegati) i furbetti del cartellino, impegnati a timbrare per i colleghi e a fare shopping, spesa e pausa caffè più che a lavorare.

«Invieremo una richiesta alla Procura per avere un’informativa», spiega l’assessore al Personale Cristian La Civita. «Noi formalmente non abbiamo alcuna comunicazione sulle persone coinvolte e sui reati che vengono contestati». In attesa delle informazioni richieste, la giunta avvia una serie di misure per tamponare il fenomeno dell’assenteismo e rendere più efficienti gli uffici di Palazzo San Francesco. «La legge prevede una rotazione del personale negli uffici nei limiti delle competenze e delle possibilità», aggiunge il sindaco Annamaria Casini, «che noi vogliamo attivare immediatamente, dopo di che la politica può dare degli indirizzi su provvedimenti che vanno adottati dal segretario e dai dirigenti». I funzionari stanno cercando di risolvere in queste ore il nodo della possibile applicazione del decreto Madia entrato in vigore a luglio. La riforma della pubblica amministrazione del governo Renzi prevede regole molto più stringenti per i dipendenti statali che non fanno il loro dovere. L’inchiesta della Finanza, coordinata dal pm Stefano Iafolla, è partita prima dell’entrata in vigore della legge. Da capire, dunque, se e quali violazioni finiranno nelle maglie più strette previste dalla riforma e quali dovranno far riferimento alla legge Bassanini e sue successive modifiche. «Nel frattempo, partiremo con una rotazione del personale e con uffici organizzati per varie competenze con cartellonistica colorata e con più di una persona per un controllo reciproco», spiega ancora La Civita. «La cosa servirà a dare maggiore impulso alla riorganizzazione del Comune». La rivoluzione di Palazzo San Francesco, del resto, è uno dei punti cardine del programma di mandato della giunta Casini, che si trova a gestire un caso che ha avuto risonanza nazionale. «La riorganizzazione della macchina amministrativa è uno dei punti principali del nostro programma», conclude il sindaco, «e quest’inchiesta ci servirà per accelerare la cosa e fornire prestazioni più efficienti». Quello su cui ci si concentra ora, infatti, è il mantenimento dei servizi ai cittadini, per dare un taglio al lassismo del passato e alle pratiche smarrite da un ufficio all’altro.

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