Ordine degli Architetti, votazioni al vetriolo

Il presidente Conti scrive agli iscritti: questo non è un ufficio dove distribuire incarichi professionali

L’AQUILA. Votazioni in corso per il rinnovo del consiglio dell’Ordine degli Architetti. La seconda tornata elettorale si chiuderà domani, ma non è certo che verrà raggiunto il quorum necessario per la proclamazione degli eletti. Due le liste presentate. Della prima, che fa capo al presidente uscente Gianlorenzo Conti, fanno parte Gianfranco Iorio, Walter Emilio Pace, Giuseppe Tempesta, Giovanni Colangelo, Sandro Annibali, Antonio Bolino, Elena Cardilli, Pasqualino Carusi, Giuseppe Cimmino e Claudia Compagno. La seconda lista è, invece, formata da Edoardo Compagnone, Antonio Del Boccio, Massimo Germani, Danilo Alessandro Gualtieri, Luca Pappalardo e Antonio Zavarelli. Una votazione accompagnata, come per l’Ordine degli Ingegneri, da uno strascico di polemiche, tanto da indurre il presidente Conti a inviare una nota ufficiale a tutti gli iscritti. «Sono appena rientrato da un viaggio all’estero», scrive il presidente, «e ho riscontrato una fibrillazione da parte di alcuni colleghi, che hanno attaccato la mia persona in relazione al rinnovo del consiglio dell’Ordine. Ho svolto per anni il ruolo di presidente e già nel corso delle precedenti votazioni, ho chiesto ai colleghi di affiancarmi per poter cedere il testimone a qualcuno che si dedicasse con disponibilità e dedizione all’Ordine, come io credo di aver fatto. Nell’assemblea del 24 gennaio scorso ho ribadito il concetto, rimettendomi in discussione, ma l’unica risposta ricevuta è stata la presentazione di una lista composta solo da colleghi di Avezzano e Sulmona. In quattro anni», prosegue Conti, «non si è mai visto nessuno e solo qualche giorno prima delle votazioni è iniziato un movimento basato solo su polemiche e illazioni. Il compito dell’Ordine è solo quello di tutelare gli interessi della collettività; non è certo un ufficio di collocamento dove vengono distribuiti gli incarichi professionali». Un richiamo forte, quello del presidente, che prosegue: «Gli attacchi alla mia persona mi amareggiano, non tanto per me, ma per i compagni di cordata, per i quali il rispetto deve essere garantito. Personalmente sono candidato a consigliere, con il solo obiettivo di poter avere l’opportunità di candidatura al consiglio nazionale degli Architetti, nel 2015, il coronamento di una vita dedicata al consiglio provinciale».

Monica Pelliccione

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