SAN BENEDETTO DEI MARSI

Orsa uccisa, le reazioni: incredulità, dolore e rabbia nella rete e dalla politica

La pagina Fb del Parco presa d'assalto. I commenti, le proposte e la condanna di deputati, senatori, consiglieri regionali e operatori turistici

SAN BENEDETTO DEI MARSI. Incredulità, impotenza, dolore e rabbia. Questi sono alcuni dei sentimenti dei tanti che sui social e sulla rete da questa mattina presto, una volta appresa la notizia, stanno commentando la tragica scomparsa dell'orsa Amarena. Nella pagina Facebook istituzionale del Parco Nazionale di Abruzzo Lazio e Molise sono già migliaia i commenti e le condivisioni della notizia postata all'alba di oggi dai vertici del Parco. Commenti arrivati da tanti abruzzesi ma anche da turisti e residenti di altre regioni.

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L'orsa Amarena era conosciutissima e proprio pochi giorni fa c'era stato l'ultimo avvistamento. «Questo è un giorno di lutto non solo per l'Abruzzo ma per l'intera nazione», «raggiungi e abbraccia il tuo Juan Carrito (altro orso scomparso recentemente) questo non è un luogo per creature ma di sofferenza e guerra», «era il simbolo del parco con le sue passeggiate», «dolore incredibile», «la cattiveria non ha limiti», «non voglio e non posso crederci», «che brutto buongiorno», «non c'è pace in questo mondo per loro». Tanti anche i commenti di sdegno nei confronti del responsabile del grave atto. «Deve pagarla cara per quello che ha fatto», «l'unica risposta una punizione esemplare», «è un fatto gravissimo, tutta l'Italia chiede giustizia», «le leggi devono essere severe». In tanti hanno poi postato messaggi con un pensiero per i cuccioli senza più la loro mamma.

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L'ULTIMO CHE L'HA VISTA. «Sono stato il primo a vedere l'orsa Amarena in città ieri notte, introno alle 22,15, ho contattato subito i carabinieri della locale stazione. L'ho incrociata con i suoi due cuccioli all'ingresso della città, era spaventata ed impaurita, ho aspettato che attraversasse la strada e si mettesse al sicuro». È quanto dichiara l'autore di un un video che ritrae per l'ultima volta l'orsa Amarena, prima dell'uccisione a sangue freddo con un colpo di fucile la stessa sera intorno alle 23. «Poco dopo alcuni proprietari di un'abitazione poco distante da me, hanno iniziato a suonare il clacson dell'auto parcheggiata nel giardino di casa e a puntargli i fari dell'auto in faccia, per non farla avvicinare ad un pollaio che avevano dietro casa - continua -. Da lì è fuggita per la campagna del Fucino e questa mattina ho appreso la tragica notizia. Aveva più paura lei di noi, non capisco questo gesto».

«I nostri legali - commenta in una nota il presidente della Leal, la Lega antivivisezionista Gian Marco Prampolini - stanno preparando la denuncia nei confronti di chi ha sparato. Evidenziamo che l'attuale governo sta creando una situazione incandescente nei confronti di orsi, lupi e selvatici in generale. Delegare responsabilità e giustificare le uccisioni di specie selvatiche facendole passare come le uniche soluzioni per la sicurezza dei cittadini - aggiunge - non fa che incoraggiare il bracconaggio e alimentare un clima d'impunità dove in troppi si sentono legittimati a commettere crimini e a sfidare leggi e giustizia. L'uccisione di Amarena è un atto gravissimo, ci costituiremo parte civile».

Guerino D'Agnese, presidente Pro Loco Pescara Aternum e dell'ente di formazione Best Ideas, lancia una propota dalla pagina Fb L'Abruzzo fiabesco: "Dopo che tutti i social media , e tutti i principali quotidiani italiani , avevano parlato in termini positivi ed elogiato la nostra regione , facendo le differenze con il Trentino, per il rispettoso rapporto con gli orsi ....ecco il risultato. E' arrivato il momento di discutere a tutti i livelli sul da farsi.affinché non accadano più certi episodi che provocano un danno d'immagine incalcolabile al nostro Abruzzo, specie a quegli operatori.turistici che con tenacia e professionalità cercano di attrarre ed ospitare coloro che apprezzano un turismo ecosostenibile ... pensando ai cuccioli che Amarena accompagna in questo video condiviso in tutta Italia e' impossibile non indignarsi".

E si muove anche la politica.

Il senatore del Pd Michele Fina: «Questa brutale uccisione, crimine contro la natura e l'Abruzzo, sfida il sistema delle aree protette e le politiche di conservazione. Adesso l'impegno di tutte le Istituzioni deve essere quello di combattere senza quartiere i criminali, educare chi non ha familiarità con questi animali e proteggere la fauna abruzzese».

Senatori e deputati del Movimento 5 Stelle in Commissione agricoltura: "Un gesto sconsiderato, ingiustificato e inaccettabile. E ci dice molto di quanto deleterie possano essere le campagne mediatiche e politiche portate avanti per l'uccisione degli orsi, come ad esempio quella di Fugatti in Trentino. Dobbiamo continuare a lavorare nel segno del rispetto degli animali e della convivenza con la fauna selvatica, cui spesso siamo noi ad arrecare problemi, ed evitare di creare un clima da far west e da grilletti facili».

Il capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale, Massimo Verrecchia: La barbara uccisione dell'orsa Amarena lascia tristezza e sdegno nell'animo di ogni buon abruzzese ed impone al mondo politico-istituzionale delle riflessioni. Ritengo, ad esempio, valida e quindi meritevole di essere riconsiderata una buona pratica, la cosiddetta 'campagna alimentare dell'orso' condotta negli anni 80 e nei primi anni 90, volta ad evitare che i plantigradi venissero a cercare cibo a valle. Era attuata in autunno, ossia nel periodo di iperfagia dell'animale, individuando quei siti in quota più frequentati dagli orsi per rifornirli di mele, pere e carote, in quantità industriali. Talvolta venivano usate anche carcasse di animali domestici morti, fin quando la Asl non ne vietò l'uso per ragioni igienico-sanitarie. Probabilmente non del tutto sufficiente a limitare il fenomeno della presenza sempre più costante degli orsi nelle nostre località più esposte ma fu una misura sicuramente adatta a diminuirne gli spostamenti, soprattutto delle femmine con cuccioli. Va considerato, inoltre, che il problema della frequentazione dei centri abitati e ancor di più dei pollai, sia probabilmente riconducibile ad una deviazione di una parte di esemplari che, ai fini della cattura per il censimento, sono stati pasturati con esche composte di poltiglia putrescente di pollame, conigli e di altri componenti animali. Fenomeno che li ha sommessamente abituati a degli odori che li hanno resi quasi dipendenti".

Il vice presidente della Regione Abruzzo con delega ai Parchi e all’Ambiente, Emanuele Imprudente: "Questo inspiegabile atto rappresenta un grave affronto ai valori di convivenza e rispetto per la natura che tutti noi condividiamo, nonché alla biodiversità della nostra meravigliosa regione. La Regione Abruzzo grazie alla collaborazione del servizio Foreste e Parchi con il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, ha strutturato una serie di strumenti di tutela, monitoraggio e miglioramento dello stato di conservazione dell’Orso bruno Marsicano. Nonostante tutti gli sforzi compiuti purtroppo non siamo riusciti a evitare la tragedia. In questo momento la nostra massima priorità è garantire la protezione e il benessere dei cuccioli di Amarena. Faremo tutto quanto è in nostro potere per preservare la loro sicurezza, confidando nel lavoro delle forze dell’ordine e del Parco nazionale”.

La vice presidente dell'Eurocamera Pina Picerno parla di "gesto di una violenza inaudita e ingiustificabile, che arriva al culmine di un'estate in cui una certa parte di politica ha voluto esacerbare e terrorizzare i cittadini. L'uccisione dell'orsa mette a serio repentaglio la vita dei suoi cuccioli e della fauna di orsi del Parco, tra i più belli d'Europa e simbolo dell'equilibrio ambientale che i cittadini abruzzesi hanno sempre curato con dedizione".

Interviene anche il ministro dell'Ambiente  Gilberto Pichetto: "L'uccisione di una femmina di orso marsicano rappresenta un episodio grave, sui cui è doveroso fare quanto prima chiarezza. Sono in costante contatto con tutti i soggetti istituzionali che in queste ore lavorano per far luce sulla vicenda: è necessario adesso il massimo coordinamento tra Ministero, regioni, Ente Parco, Ispra, Cufa, sindaci e prefetti. Il nostro impegno è rivolto anche alla protezione dei cuccioli dell'orsa, facendo di tutto affinché possano restare in libertà". 

Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, coordinamento di Unione Popolare: "Da abruzzese sono amareggiato. L'assassinio dell'orsa Amarena non ha alcuna giustificazione. In queste ore sui social si esprime la giusta indignazione e rabbia verso chi ha ucciso l'orsa e messo a rischio i suoi due cuccioli. Il responsabile va perseguito e come Rifondazione Comunista ci costituiremo parte civile. Ma non basta prendersela con chi spara. Questo delitto arriva dopo un'escalation demagogica. Siamo passati dalle lentezze e negligenze bipartisan nella tutela dell'orso da parte delle istituzioni, che abbiamo denunciato per anni, alle campagne della destra sulla legittimità dell'uso di armi da fuoco. L'assassino pare abbia dichiarato che pensava si trattasse di ladri come se fosse lecito sparare invece di chiamare polizia e carabinieri. Come non ricordare le campagne dei partiti di destra in difesa dell'uso di armi da fuoco per "autodifesa"? I partiti di destra hanno assecondato la lobby dei cacciatori e soprattutto l'industria delle armi. Si sono fatte campagne politico-mediatiche per fare degli orsi un nemico da uccidere non una specie da proteggere e, soprattutto, si è avviata una regressione legislativa contro le norme di tutela dell'ambiente e della fauna. Chi ha alimentato una subcultura da far west è responsabile politicamente di tragedie come questa. Oggi tutti condannano ma poi quotidianamente non si rispettano nemmeno norme elementari come quelle che imporrebbero la valutazione di incidenza per i progetti nelle aree protette e si aprono i parchi nazionali alla caccia. Il presidente Marsilio ha condannato con parole condivisibili l'uccisione di Amarena ma lo scorso luglio accusava di "integralismi inutili e dannosi" gli ambientalisti che protestavano contro l'autorizzazione a Villalago del rumorosissimo raduno Eurotrial 4x4 organizzato dalla Federazione Italiana Fuoristrada. Si trattava di un circo automobilistico incompatibile con la presenza dell'orsa Amarena e dei suoi due cuccioli e con le prescrizioni della Direttiva 43/92/CE. Credo che dopo l'indignazione sia il caso di fare un quadro delle lacune anche in Abruzzo nella tutela dell'orso bruno marsicano e di chiedere a tutte le istituzioni preposte alla tutela un ravvedimento operoso. A che punto siamo con l'attuazione del Piano d'azione per la tutela dell'orso marsicano (PATOM) approvato nel 2010? Un'ultima considerazione: questo non è un paese per orsi e operai. Chi è responsabile della morte sul lavoro di un operaio o ammazza un orso rischia condanne più lievi di chi organizza un rave party o fa un blocco stradale per protestare".

Per il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi "l'uccisione dell'orso a San Benedetto dei Marsi è un atto vile, una sconfitta per l'uomo che invece di trovare soluzioni che garantiscano una convivenza, ricorre al più brutale degli espedienti, contro la vita, contro la natura. Scriveva lo scrittore Ernest Hemingway: 'C'è qualcosa di nobile in questa grossa bestia, qualcosa che fa pensare ad un barlume di sentimento umano, sparare ad un orso è come sparare ad un fratello' ".