Il cucciolo di orso bruno marsicano ricongiunto alla famiglia nel Parco nazionale

PESCASSEROLI

Orsi, una storia a lieto fine: cucciolo trovato e ricongiunto alla madre / VIDEO

Il Parco nazionale: "Un caso unico mai documentato in Italia". L'orsetto vagava da solo in strada: è stato catturato e rilasciato affinché potesse trovare famiglia. Determinante la presenza dei ramneti "attrattivi"

PESCASSEROLI. Cucciolo d'orso ritrova la madre, una storia da film di Walt Disney avvenuta nel Parco nazionale e che secondo lo stesso ente rappresenta un caso mai documentato in Italia. E questo grazie al lavoro dei tecnici del Servizio scientifico e di sorveglianza del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, del guardiaparco, dell’Istituto superiore per la protezione ambientale (Ispra) e del ministero dell’Ambiente che si sono mobilitati affinché la storia avesse un lieto fine, e che facesse da contraltare al triste episodio dell'orso Sebastiana (l'orsa che ha perso un cucciolo dopo un raid per le strade di Pescasseroli).

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La bella storia dell'orsetto: da quando viene liberato fino alla passeggiata con la nuova mamma
Il cucciolo era stato trovato da solo in una strada del Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise (da Fb Pnalm)

Questa volta l'orsetto _ un esemplare bruno marsicano in buone condizioni di salute _ era stato trovato solo lungo una strada all’interno del Parco nazionale il 15 agosto scorso. La sua presenza indicava o un abbandono da parte della madre, o la morte della stessa, oppure una separazione traumatica (ad esempio l’attacco da parte di un maschio adulto o altri fattori di disturbo). Non si doveva perdere tempo poiché esperienze europee ed internazionali documentano che i gruppi familiari possono ricongiungersi fino a 14 giorni dopo il verificarsi di eventi traumatici. Inoltre, sono stati anche documentati casi di adozione da parte di altre madri.

Il cucciolo è stato catturato meccanicamente senza anestesia per ridurre al minimo le manipolazioni, e rilasciato in quota, nell’area di presenza delle femmine. Nella zona di rilascio sono presenti numerosi cespugli di ramno, le cui bacche sono un potente attrattivo per gli orsi. Il cucciolo, al momento del rilascio è apparso subito reattivo e si è allontanato immediatamente dagli operatori. Per i successivi giorni il personale del Parco ha organizzato turni di osservazione sia al tramonto che all’alba. E il 17 agosto ha avuta la certezza che il cucciolo si fosse ricongiunto ad una femmina con due piccoli. Da quel momento e fino a qualche giorno fa, i tre cuccioli sono stati sempre osservati insieme alla madre.

"Non siamo riusciti a comunicare prima questa storia a lieto fine a causa del sopraggiungere del triste episodio dell’orsa Sebastiana", spiegano soddisfatti al parco, "ma ogni tanto le storie a lieto fine accadono e anche tutti gli sforzi di chi in questa calda estate, non solo meteorologica, non si è mai fermato, vengono premiati".

“Questa storia a lieto fine, diversamente dall’altra – aggiunge il vicepresidente del Parco Augusto Barile - ci offre uno spunto per ragionare sulla necessità di rispettare le regole e le indicazioni dell’Ente Parco. La chiusura temporanea di alcuni sentieri che attraversano i ramneti cosi come il divieto di abbandonare i tracciati ufficiali hanno proprio lo scopo di garantire la tranquillità degli orsi in questa fase critica del ciclo vitale. La conservazione dell’orso dipende da ciascuno di noi”.

"Il rilascio del cucciolo in un ramneto ha sicuramente creato le condizioni ideali per la riuscita dell’operazione", sottolinea Piero Genovesi, responsabile Servizio per il coordinamento della Fauna selvatica: "In questa stagione, infatti, la maggior parte degli orsi frequenta queste aree. In estate gli orsi, soprattutto le femmine con piccoli, hanno bisogno di quasi 20.000 kcal al giorno, e le bacche di ramno sono molto energetiche (0,8 kcal/frutto). Per queste ragioni è fondamentale che gli orsi possano alimentarsi a lungo e indisturbati".