Campo di Giove, denuncia di un apicoltore 

Orso fa strage in un pollaio e distrugge intero alveare

CAMPO DI GIOVE. Torna l’orso con le sue incursioni nei pollai. Questa volta però i danni sono ingenti con il plantigrado che oltre a uccidere una quindicina di polli ha distrutto anche un intero...

CAMPO DI GIOVE. Torna l’orso con le sue incursioni nei pollai. Questa volta però i danni sono ingenti con il plantigrado che oltre a uccidere una quindicina di polli ha distrutto anche un intero alveare a poche decine di metri dal centro abitato di Campo di Giove. A denunciare l’accaduto e i danni subìti è Emilio Antonelli, apicoltore campogiovese che da anni produce miele di ottima qualità. «Mi ha distrutto tutte le arnie e con esse il guadagno di un intero anno», denuncia l’apicoltore che con la sua famiglia vive proprio con la produzione di miele. «Da mesi ho chiesto al Parco una recinzione più efficiente in modo tale da dissuadere l’orso, ma nessuno si è mosso con il risultato che ora devo ricominciare praticamente da capo per realizzare un nuovo alveare». Da una prima sommaria conta dei danni risulta che l’orso ha vanificato un guadagno di oltre 100mila euro. Soldi che ora dovrebbe rimborsare il Parco. «Ma non sempre pagano tutti i danni», riprende apicoltore, «e per giunta i tempi per poter avere qualche euro sono sempre molto lunghi. Io e la mia famiglia viviamo solo di questo». Sul posto sono stati eseguiti i rilievi di rito per accertare la presenza del plantigrado. Antonelli ritiene però che l’incursione dell’altra notte sia solo l’ultima di una serie di “visite” dell’orso al suo alveare, la seconda dall’inizio dell’anno. All’episodio ha prestato subito attenzione l’amministrazione comunale con il vicesindaco Stefano Di Mascio, il quale rassicura i residenti sul fatto che gli orsi sono tutti monitorati e che i danni subìti saranno rimborsati. «Gli orsi hanno tutti il radiocollarati», spiega Di Mascio, «e quindi sono sotto controllo. E il Comune è in costante contatto con il Parco sugli spostamenti dei plantigradi». (c.l.)
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