Bloccate anche le prestazioni specialistiche in convenzione. Denuncia Cisl: «Intervenga la Asl»

Ospedale, esami a ostacoli

AVEZZANO. Sistema sanitario marsicano al collasso. Gli ospedali non riescono più a far fronte alle esigenze dei pazienti, costretti ad attendere tempi biblici per prestazioni specialistiche: da due mesi per un’ecografia, fino ai dieci per una risonanza. Altri servizi, invece, sono stati sospesi per mancanza di personale. La Cisl chiede l’avvio urgente di un confronto con la Asl.

Gli utenti, per un ecodoppler o per una mammografia, sono costretti a rivolgersi a strutture sanitarie di altre Asl a causa dei tempi di attesa lunghissimi. Per alcuni servizi come l’elettromiografia o per la densiometria ossea (Moc) le prenotazioni sono state interrotte per mancanza di personale. Anche le prestazioni specialistiche in convenzione sono state bloccate a causa del superamento del tetto massimo preventivato.

La situazione è preoccupante soprattutto per il fatto che i lunghi tempi di attesa non riguardano, come spesso accaduto in passato, un solo servizio, ma la totalità delle prestazioni specialistiche. Basti pensare che anche per una semplice gastroscopia all’ospedale di Avezzano bisogna attendere tre settimane. I cittadini della Marsica, quindi, sono sempre più costretti a rivolgersi a strutture sanitarie romane e del Lazio, producendo maggiori spese a carico della Regione Abruzzo, che deve già fare i conti con un piano di rientro molto severo. Di conseguenza, i cittadini si ritrovano a pagare imposte maggiori per servizi inappropriati e insufficienti.

Sulla drammatica situazione della sanità marsicana è intervenuta la Cisl che ha chiesto l’apertura immediata di un tavolo di confronto con l’azienda sanitaria L’Aquila-Avezzano-Sulmona. In un incontro del direttivo, alla presenza del segretario confederale Paolo Sangermano, è stata sottolineata «l’inadeguatezza delle strutture sanitarie del territorio rispetto all’utenza».

«I dati che emergono da questa situazione», ha affermato il segretario del sindacato, Antonello Inglese, «sono sconcertanti. Avevamo già sottolineato mesi fa la drammatica situazione all’assessore alla Sanità. Avevamo chiesto che fossero sottoscritti accordi quadro regionali per potenziare i servizi ospedalieri nella Marsica con prestazioni aggiuntive». L’appello per ora sembra non essere stato raccolto e la situazione è diventata preoccupante. «A questo punto», conclude Inglese, «è necessario stipulare accordi che impegnino i soggetti erogatori delle prestazioni a un maggiore impegno per ridurre i tempi di attesa. Anche perché una delibera regionale del 2005 stabilisce che i tempi di attesa per i servizi non devono superare i 30 giorni».