Otefal, riassunzioni al palo I sindacati si mobilitano

Dopo il passaggio di proprietà alla Framiva c’è attesa tra i 170 in mobilità I sindacati: «Tutto fermo, vogliamo chiarezza sugli sviluppi occupazionali»

L’AQUILA. Una storia travagliata, quella dell’ex Otefal di Bazzano, l’azienda specializzata nella produzione di laminati finita in concordato preventivo, poi rilevata dai siriani della Madar e ora acquisita dalla Framiva di Varese. Dopo le prime 50 assunzioni, tra i 170 lavoratori in mobilità, tutto tace. E i sindacati vengono tenuti fuori dalle discussioni. Fim, Fiom e Uilm sollecitano un confronto con la nuova proprietà, altrimenti busseranno al prefetto.

«Cosa sta accadendo? Dopo la gara vinta dalla Framiva», sottolineano i rappresentanti di Fim, Fiom e Uilm, «e dopo i primi approcci con le organizzazioni sindacali, tutto tace. Mentre le nostre richieste d’incontro cadono nel vuoto, si continuano a fare visite e riunioni coi politici ma non si affrontano le discussioni coi rappresentanti dei lavoratori. Non potendo affrontare le problematiche legate al piano industriale, ci troveremo costretti a chiedere un intervento del prefetto».

La Framiva ha rilevato lo stabilimento alla quinta asta fallimentare, ad aprile 2015. «A oggi», aggiungono i sindacati, «non sappiamo se è stata onorata la gara vinta, stipulato l’atto notarile, costituita la società, quanti lavoratori sono stati assunti, quali attività vengono svolte e soprattutto se gli sviluppi previsti sono ancora attuali, visto che si parlava di un aumento occupazionale».

Romana Scopano

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