Palazzi crollati, acquisite le carte

Sono atti sugli edifici di via Poggio Santa Maria e via XX Settembre 79.

L’AQUILA. Vanno avanti le inchieste sui crolli e ieri sono durate ore le ispezioni tra le macerie del palazzo di via Poggio Santa Maria. Intanto sono state acquisite carte sul crollo del palazzo in via XX settembre 79 dove sono morti i familiari dell’avvocato Maurizio Cora.

Il tutto è finalizzato a verificare se il nuovo edificio sorto pochi anni fa sia collegabile con la tragedia visto che la realizzazione dei garage avrebbe compromesso la staticità del palazzo crollato. Già in possesso degli investigatori ci sono degli esposti presentati prima della tragedia e gli atti di una causa civile tra i costruttori di quella nuova struttura e un condomino. Una causa per la quale esiste una perizia anche essa già acquisita da molto tempo. Per quanto riguarda il crollo in via Poggio Santa Maria ieri sul posto sono rimasti a lungo gli agenti della polizia, i consulenti della procura e i vigili del fuoco. Si ipotizzano, ma si tratta di una valutazione ancora tutta da verificare dopo i prossimi sopralluoghi, possibili anomalie strutturali. Anche in questo caso si tratta di una indagine conoscitiva che andrà avanti ancora per molte settimane dopo la recente acquisizione di atti.

GRANDI RISCHI.
Intanto va avanti l’indagine sulla commissione Grandi Rischi sotto accusa per le avventate rassicurazioni fatte poco prima del sisma. Nei prossimi giorni sono previsti altri interrogatori di persone informate sui fatti. Ma l’ora delle informazioni di garanzia è ancora lontana.

INDAGINI CHIUSE.
Potrebbero essere formulate tra le fine di gennaio e l’inizio di febbraio le richiesta di rinvio a giudizio o di archiviazione per i 15 indagati per il crollo della Casa dello studente, nella quale sono morti otto giovani, primo filone della maxi inchiesta sul terremoto. Scadrà nel corso di questa settimana il termine di 20 giorni per la presentazione da parte dei 15 indagati delle memorie difensive o delle richieste di interrogatorio dopo che la procura ha inviato l’avviso di conclusione delle indagini alle 15 persone che avrebbero avuto responsabilità nel crollo. Poi la Procura, dopo aver esaminato i documenti presentati dai difensori, passerà alle richiesta di rinvio a giudizio al gup di di archiviazione per quelle persone che avranno dimostrato la loro estraneità ai fatti al gip.

Si annuncia la conferma delle accuse per molti indagati. Dopo la definizione del primo filone di indagine, la procura potrebbe emettere gli avvisi di garanzia per il crollo del condominio di via Gabriele D’Annunzio, dove ci sono stati numerosi morti. Finora, il procuratore capo, Alfredo Rossini, e i suoi collaboratori, hanno chiuso i tre filoni relativi alla Casa dello studente, dove sono morti 8 giovani, il convitto (3 morti) e la sede della facoltà di ingegneria dell’Università dell’Aquila (nessun morto); complessivamente sono 26 gli indagati: 15 per la Casa dello Studente, 2 per il convitto nazionale e 9 per la sede della facoltà di ingegneria. I reati contestati sono omicidio colposo, disastro colposo e lesioni per i primi due casi, e disastro colposo per il terzo.