Palazzo Camponeschi, finiti i restauri

L’Ateneo: «Entro pochi mesi l’edificio verrà riconsegnato e diverrà la sede del Rettorato»

L’AQUILA. «Torneremo a Palazzo Camponeschi all’inizio del prossimo anno accademico con tutta l’amministrazione centrale». Ad assicurarlo, appena qualche mese fa, era stata la rettrice Paola Inverardi sul Centro.

Parole che oggi sembrano più che mai veritiere: è lo stesso Ateneo, infatti, a comunicare, che «sono quasi terminati i lavori di Palazzo Camponeschi, storica sede del Collegio dei Gesuiti e successivamente della facoltà di Lettere del nostro Ateneo».

«Entro pochissimi mesi, a fine lavori di restauro e consolidamento, sarà riconsegnato all’Università e diverrà entro il prossimo autunno la sede del Rettorato». Poche righe corredate dalle fotografie degli interni del palazzo che a otto anni dal terremoto sembra rinascere. La fine dei lavori, a dire il vero, era prevista per il 2016, ma una serie di difficoltà nell’affidamento delle opere ha ritardato il rientro dell’Ateneo nella storica sede. Il nodo da sciogliere è stato un ricorso, da parte della ditta seconda classificata, sull’aggiudicazione della gara a un’associazione temporanea d’imprese con capogruppo la società Cooperativa Conscoop di Forlì. La stazione appaltante dei lavori è il Provveditorato alle opere pubbliche. L’importo per il recupero di Palazzo Camponeschi ammonta a poco più di 8 milioni al netto del ribasso offerto del 32,468% e comprensivo di tutti gli oneri per la sicurezza e le progettazioni definitiva ed esecutiva; il tempo di esecuzione dei lavori era stato definito in 475 giorni. I lavori sono cominciati effettivamente a fine 2014 e poi si sono fermati per problemi burocratici. L’impianto del palazzo è quattrocentesco, ma le attuali forme sono il frutto di rifacimenti successivi. La facciata, le cui decorazioni sono riferibili alla seconda metà del XVIII secolo, presenta due ordini di finestre con cornici e timpani di diversa forma. Il lineare portale è inquadrato da una lesena e da un pilastro che proseguono fino all’altezza del tetto. La parte adattata a campanile della chiesa è cio che resta dell’antico Palazzo Camponeschi, come testimonia la presenza di una finestra sul prospetto dell’attuale torre campanaria. All’interno un ampio giardino fornisce luce al palazzo, su di esso si affacciano loggiati in parte tamponati.

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