Paura del terremoto, nessuno negli hotel

Quaianni (Federalberghi): «Servono misure anticrisi: bisogna annullare i tributi ancora da pagare»

L’AQUILA. Alberghi vuoti. Zero prenotazioni e una stagione primaverile che si preannuncia disastrosa. Dopo l’allarme lanciato dal Consorzio albergatori L’Aquila, a tratteggiare un quadro a tinte fosche è Mara Quaianni, presidente provinciale di Federalberghi, che avanza due proposte al Comune: la rottamazione delle cartelle Equitalia e la riduzione delle tariffe sui rifiuti. Sul crollo delle presenze, secondo Federalberghi, ha pesato «l’allarmismo generato dalla Commissione grandi rischi e dai media nazionali nelle ultime settimane. Un danno enorme per gli albergatori dell’Aquila, i cui effetti non si limiteranno solo ai prossimi mesi, ma si protrarranno nel tempo».

Quaianni parte dai dati nazionali, che fanno registrare un incremento delle presenze turistiche in tutta Italia, con punte del 30 per cento in regioni come il Trentino Alto Adige. «All’Aquila accade il contrario», sottolinea Quaianni, «e non solo per le calamità naturali che ci hanno colpito, come il terremoto e l’emergenza maltempo. Veniamo boicottati da tutti: preti che vanno in tv a dire di non venire in Abruzzo e istituzioni locali che ci abbandonano». Sotto accusa, in particolare, la gestione degli impianti del Gran Sasso: «Una stazione sciistica che potrebbe rappresentare un punto di attrattiva del turismo internazionale», sottolinea Quaianni, «ma che continua ad alternare lunghi periodi di chiusura a qualche giorno di apertura. Che fine hanno fatto i 30 milioni di cui si parla da anni, per l’applicazione del piano d’area che prevede il potenziamento degli impianti sciistici di Campo Imperatore?».

Federalberghi, alla luce della drammatica situazione che vive il settore ricettivo, chiede «un’azione mirata per le zone interne e per gli operatori turistici dell’Aquila».

«Rilanciamo», dice Quaianni, «la richiesta della rottamazione delle more e delle sanzioni per i tributi ancora da pagare. Il governo aveva approvato la rottamazione con il decreto legge 225 del 2016, che il Comune dell’Aquila non ha mai recepito». Si tratta dell’annullamento delle cartelle di Equitalia, che prevede una definizione agevolata, con uno sconto per quelle emesse tra il 2006 e il 2016, delle sanzioni e dei relativi interessi di mora, spalmando gli oneri in cinque rate da versare entro settembre 2018.

«Annullare almeno le sanzioni», incalza Quaianni, «ci consentirebbe di avere un po’ di respiro, in una fase in cui le entrate sono pari a zero».

Quaianni chiede anche una diminuzione della Tarsu. «Non possiamo farcela», dice. «La tassazione è troppo elevata, i turisti non arrivano. Siamo schiacciati dalla crisi».

Per Federalberghi «è necessario avviare una campagna promozionale che valorizzi L’Aquila e l’Abruzzo e rilanci l’immagine del territorio».

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