Paura tasse, giugno si avvicina

Camera di commercio e Industriali: nuovo rinvio o sarà un dramma

L’AQUILA. Può un comprensorio terremotato reggere il peso di tasse e mutui da ripagare dal primo luglio, con tanto di arretrati? Un no secco alla domanda arriva da Camera di commercio, Unione degli industriali e sindacati. Un no accompagnato dalla mobilitazione.

Il Comitato di associazioni di categoria ed enti locali, che ha come capofila la Camera di commercio, ha chiesto un incontro al prefetto Gabrielli. Obiettivo: rinviare la scadenza dei benefici fiscali e, sull’esempio di Umbria, Marche e Molise, ottenere parità di trattamento nelle restituzioni (in Molise i benefici si sono protratti per 30 mesi, con quattro proroghe, e la restituzione del 40% degli importi avverrà in 10 anni). Per ora, nei 57 comuni del cratere, l’ordinanza del governo fissa al 30 giugno 2010 la fine dei benefici. Restano invece da definire le modalità di restituzione delle somme non versate dal 6 aprile 2009. «Al prefetto presenteremo un documento», precisa Giorgio Rainaldi, presidente della Camera di commercio dell’Aquila, «non ci sono le condizioni per ripagare le tasse. I benefici vanno prorogati e le restituzioni dovranno essere graduali, col trattamento riservato ad altri terremotati italiani».

Sull’uniformità di trattamento insiste anche Antonio Cappelli, direttore dell’Unione industriali. «Tutti i politici hanno promesso interventi», sostiene, «mi auguro che le decisioni vengano prese con congruo anticipo per evitare la confusione del dicembre scorso. E bisogna sbrigarsi anche con la Zona franca». Anche la Cgil sta preparando un documento da inviare a Napolitano, Berlusconi, Chiodi e Cialente. «Ci aspettiamo lo stesso trattamento di altri territori, che fra l’altro hanno avuto meno disagi socio-economici», afferma Umberto Trasatti, «centinaia di attività sono ferme e non ci sono strumenti per favorire la ripresa. E i debiti crescono».

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