Perdonanza, il grazie all’Aquila di Simona Molinari

Un post su Facebook all’indomani del concerto che ha riempito piazza Duomo nella serata conclusiva della kermesse celestiniana

L’AQUILA. Non solo ha regalato all’Aquila un concerto difficile da dimenticare. Ma Simona Molinari, all’indomani della chiusura della Perdonanza, ha preso lo smartphone e ha rivolto un pensiero speciale al capoluogo.

Ecco il testo integrale: "Da piccolina avevo il mio luna park preferito. Lo vedevo immenso e mi preparavo all'idea di andarci da una settimana prima. Un anno fa ci sono tornata : il luogo era lo stesso... identico, ma ai miei occhi era un parco giochi piccolo, trasandato e privo di fascino. Allora sono salita su tutte le giostre che amavo, anche quelle paurose, sperando di ritrovare le emozioni che ricordavo...niente! Non mi hanno suscitato più alcuna sensazione. Con un pó di amarezza ero arrivata alla conclusione che quando torni, dopo anni, in un posto dove hai avuto dei bei ricordi, puoi ritrovare i luoghi intatti, ma solo quelli, perché i tuoi occhi e il tuo modo di vedere e sentire le cose, cambiano con te. Forse è per questo che tieni stretti i ricordi e li porti sulla schiena ogni giorno, per la paura di non poterne più avere di simili.

Ieri sera a L'Aquila è stato il contrario: i luoghi sono completamente cambiati.

Piazza Duomo è inevitabilmente diversa, le vie e le strade e le rotatorie non le riconosco più, ma io sono la stessa di 5 anni fa, il mio modo di sentire, vedere e parlare è lo stesso, e tutti i visi che vedevo dal palco...gli stessi, alcuni più belli e veri, spogliati di tante sovrastrutture che la vita ci porta a rispettare...e la vita??...C'è un sacco di vita in tutta la gente che ho visto ieri!! E allora niente amarezza questa volta...i ricordi posso metterli in uno scrigno prezioso ma smettere di portarli con me. È uno scrigno pesante che non deve pesare sul presente o sul futuro. Eh già...perché ieri per me era chiara una cosa: c'è un presente meraviglioso e un futuro allettante per tutti, basta alzare gli occhi e guardarlo da un punto di vista privilegiato...ecco...io ieri ero proprio in quel punto...ero su quel palco e vedevo L'aquila, non L'Aquila intesa come case ed edifici....io vedevo L'AQUILA: vedevo le persone! E sono le persone, specie se unite tra loro in un sentimento comune, che fanno la ricchezza di una città.

Grazie per tutto il calore e l'emozione che mi avete dato!!! Ci metterò un pò a riprendermi".