appello al comune

Perdono il lavoro, gli tolgono i figli

La disperazione di una coppia: ci serve solo un piccolo aiuto

AVEZZANO. Perdono il lavoro, restano senza casa e alla fine i servizi sociali gli tolgono i figli. Ora chiedono un aiuto al Comune per poter affittare di nuovo una casa in modo da tornare a lavorare e dare una svolta alla loro situazione drammatica. Una coppia di Avezzano, lui di 48 anni e lei di 43, è costretta a vivere alla stazione e in sistemazioni di fortuna e a mangiare alla mensa della Caritas. Moglie e marito non hanno più genitori né familiari che li aiutino e non riescono a risollevarsi. «Abbiamo sempre lavorato e condotto una vita irreprensibile, non facendo mai mancare nulla ai nostri figli di 6 e 12 anni», riferiscono, «fino a quando non abbiamo perso il lavoro». Lavoravano per un'azienda agricola nel Fucino. «Ora ci hanno offerto un nuovo impiego, ma le condizioni di indigenza in cui viviamo rendono precaria la nostra situazione di salute e impediscono al datore di farci firmare il contratto. Chiediamo solo un aiuto iniziale per l'affitto di una casa che pagheremo da noi». Le agenzie chiedono due mesi di cauzione e un primo mese di affitto: meno di mille euro. «In Comune però», dicono, «non ci ricevono e il sindaco si fa negare. Se non potremo iniziare a lavorare non ci riaffideranno i bambini, ma a nessuno importa». (p.g.)

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