L'AQUILA

Perseguita e minaccia l'ex moglie e la figlia con 130 telefonate al giorno

Il 44enne, indagato per atti persecutori, deve restare ad almeno 300 metri di distanza dalle due donne

L'AQUILA. Un uomo di 44 anni domiciliato in provincia dell'Aquila, è stato raggiunto da un'ordinanza che dispone il divieto di avvicinamento, perché indagato per atti persecutori nei confronti della sua ex moglie e della figlia minorenne, entrambe residenti a Chieti.Il provvedimento cautelare è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Chieti Luca De Ninis, su richiesta del procuratore della Repubblica Lucia Campo.

A seguito della definitiva separazione l'uomo, ossessivamente geloso, si è reso protagonista di reiterati maltrattamenti, minacce e ingiurie nei confronti della ex moglie. In particolare, ha iniziato a vessarla con continue telefonate, anche nell'ordine di 130 al giorno, rivolgendole minacce, anche gravi. E quando la moglie non rispondeva, telefonava alla figlia minore che veniva utilizzata quale tramite e che è rimasta profondamente turbata.

L'indagine che è stata condotta dalla Seconda sezione della Squadra mobile della questura di Chieti specializzata per i reati contro la persona in particolare quelli commessi ai danni di minori e fasce deboli, ed ha permesso di ricostruire tutti gli episodi denunciati dalla vittima, anche pregressi episodi di violenze fisiche già denunciati in passato nonché, tramite l'acquisizione dei file audio delle telefonate, anche la continua e perdurante denigrazione della ex moglie nonché le minacce, anche gravi e di morte rivolte nei suoi confronti.

Il giudice, oltre al divieto di avvicinamento al luogo in cui la ex moglie e la figlia vivono, con obbligo di mantenersi ad una distanza di almeno 300 metri, ha disposto anche il divieto di avvicinamento a tutti luoghi frequentati dalle due donne a qualsiasi titolo con ulteriore divieto di comunicazione con qualunque mezzo.