Pesca alla mosca sul Sangro tra sport, natura e alta cucina

A Castel di Sangro fine settimana con la 9ª edizione Sim Fly Festival

CASTEL DI SANGRO. Fine settimana all'insegna della pesca a mosca quello andato in scena a Castel di Sangro. La tecnica di cattura dei pesci in questione è quella che viene praticata con esche artificiali (la “mosca”) costruite sul posto dal pescatore. E non poteva che essere Castel di Sangro la sede del Sim Fly Festival, arrivato in riva al Sangro alla 9ª edizione. Una location particolarmente attraente per gli amanti di questo sport, che si sono ritrovati numerosi dunque. La cittadina alto Sangrina è, non a caso, sede da 12 anni del Museo internazionale della Pesca a mosca “Stanislao Kuckiewicz” e allestito nell'ex convento della Maddalena. Museo che insieme alla manifestazione gode di buona fama ben oltre i confini dell’Abruzzo, tanto da attirare sportivi e curiosi da tutto il mondo. Un fine settimana di sport tra le acque del fiume ma non solo. All’interno della rassegna si è svolta anche la seconda edizione del “Claudio D'Angelo Award", premiazione per i promotori di questo sport. “Fly tier” straniero è lo statunitense Ted Patlen, mentre per l’Italia ha vinto il romagnolo Ezio Celeschi. A caratterizzare la due giorni del Sim Fly Festival è stato anche il connubio tra pesca a mosca e territorio, ideale, secondo gli organizzatori, tanto per far conoscere questo sport quanto per dare al questi luoghi un'ulteriore possibilità di crescita. L’anteprima dell’edizione 2012 c’è stata giovedì 21, giorno dell'inaugurazione. Nell’affascinante scenario dell'ex convento, gli studenti della Scuola d'alta formazione di cucina Niko Romito e alcuni importanti chef locali hanno, ognuno a modo proprio, cucinato la trota fario, regina del Sangro. Una presentazione molto apprezzata, ascrivibile non solo al gusto per il buon cibo, ma soprattutto a quello stretto rapporto tra pesca e territorio che la Scuola italiana di pesca a mosca porta avanti da tempo. I prodotti locali, come sottolinea il presidente dell'Associazione italiana di pesca a mosca, Osvaldo Galizia «sono beni importantissimi da valorizzare e questo può avvenire anche attraverso uno sport come il nostro, che può fare la propria parte e divenire motore economico, fare insomma da volano dell'economia locale, sempre nel pieno rispetto della natura». Un ambito, quello culinario che rientra a pieno titolo in un più ampio progetto che sarà presentato oggi dal titolo: "Le strade della pesca a mosca, per un progetto di turismo ecosostenibile”. Va, infatti, sottolineato che gli appassionati di pesca a mosca agiscono in totale armonia con l’ambiente. Marcata, è, infatti, l'importanza che questi sportivi danno alla biodiversità, principio che rientra appieno nel sistema del “no kill”, ovvero quello di pescare il pesce senza che questo muoia, così da poterlo poi ributtare in acqua. Uno scenario ammaliante per gli amanti della natura così come dell'arte. Per il 12° anno consecutivo è stata, infatti, riproposta con successo la rassegna internazionale d'arte contemporanea a cura di Lino Alviani dal titolo "L'arte della pesca...la pesca nell'arte". Quest'anno per l'occasione gli artisti si sono cimentati nella rappresentazione della mosca, ovvero il simbolo insieme alla trota di questo sport. Altro ma non meno importante appuntamento del Sim Fly Festival di Castel di Sangro, il gemellaggio tra il museo Stanislao Kuckiewicz e il Catskill Fly Fishing Center and Museum di Livingston Manor, NY: Jim Krull, direttore del museo americano, donerà a Giorgio Cavatorti, presidente del museo castellano, alcuni oggetti antichi inerenti la pesca a mosca.

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