Pezzopane: troppe 9 liste per D’Alfonso

La senatrice critica anche la candidatura col centrosinistra della Stati. Presentate le primarie Pd tutte aquilane

L’AQUILA. «Sono troppe nove liste per Luciano D’Alfonso. Non abbiamo bisogno dei transfughi del centrodestra».

La senatrice del Partito democratico Stefania Pezzopane ha scelto la conferenza stampa di ieri sulle primarie di domenica 30 marzo per la scelta del candidato consigliere del Pd alle elezioni regionali per sparare a zero sul proliferare di liste a sostegno del candidato alla presidenza della Regione per il centrosinistra Luciano D’Alfonso. Una candidatura che lo stesso ex sindaco di Pescara aveva definito «appoggiata da una larga coalizione», che comprende Sel e il Pd, ma anche il Centro democratico, i Socialisti, Abruzzo Liberale, tre liste civiche. Ma è la presenza dell’ex pidiellina Daniela Stati e quella di Daniele Toto a scatenare le critiche della senatrice. «Penso che la vittoria del centrosinistra si possa ottenere senza un proliferare di liste e penso anche che non abbiamo bisogno dei transfughi del centrodestra che ancora oggi ricoprono ruoli amministrativi. Al contrario», ha aggiunto Pezzopane, «sono convinta che ci dovremo rivolgere di più a un’opinione pubblica libera che confida nel cambiare il destino di questo Abruzzo».

Per la Pezzopane la strada delle primarie resta, in ogni modo, «una scelta coraggiosa» che vedrà sfidarsi, finora, due candidati, l’assessore Alfredo Moroni e il consigliere provinciale Pierpaolo Pietrucci, anche se «stiamo cercando una candidata donna», chiosa Pezzopane. Per il sindaco Massimo Cialente, presente alla conferenza stampa insieme all’ex parlamentare Giovanni Lolli, «questa tornata elettorale è l’occasione per completare la squadra e portare un aquilano in consiglio regionale, dopo anni di giunta Chiodi in cui non è stato fatto un atto serio per L’Aquila e il suo cratere sismico e con il vicepresidente vicario Giorgio De Matteis che ha adottato una gestione discutibile dei fondi». Per Lolli il confronto pre-elettorale all’Aquila «assume un carattere speciale, perché qui si è consumato il fallimento dell’amministrazione di centrodestra. Dalle primarie uscirà il candidato consigliere sul quale convergerà l’opinione dell’elettorato, e sarà la persona giusta per rafforzare il centrosinistra locale all’interno della Regione e nei confronti del governo. Non è un caso», ha concluso Lolli, «che il Pd faccia le primarie solo all’Aquila. Qui il partito ha assunto un grande peso. Sarà un confronto serrato ma leale».

Marianna Gianforte

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