Piano Case, telecamere vietate

I cittadini si autotassano per installarle all’ingresso dei garage ma la ditta di manutenzione dice no

L’AQUILA. Stanchi degli sfregi alle auto e dei furti nelle abitazioni della loro piastra al progetto Case di Sassa hanno deciso di autotassarsi (dieci euro al mese) per chiedere a una ditta di installare piccole telecamere di sorveglianza a ridosso degli ingressi ai parcheggi. Ma il loro fai-da-te sul tema della sicurezza sta incontrando parecchi ostacoli nei rapporti con il Comune «e soprattutto», raccontano i residenti, «con la Manutencoop, che si è detta contraria a questa nostra iniziativa».

E così i cittadini rischiano di dover rinunciare ai dispositivi che, come riferiscono, hanno rappresentato, finora, un deterrente per i malintenzionati. «Ci hanno detto che non potevamo assumere iniziative senza permessi», spiegano i residenti, «ma noi dobbiamo in qualche modo tutelare la nostra sicurezza e incolumità specialmente durante le ore serali o notturne». Tra l’altro, la notizia delle telecamere al Progetto Case si è sparsa in un attimo e anche dalle vicine «piastre», gli altri edifici antisismici, altri cittadini hanno guardato con favore a questa soluzione. Che ora rischia di arenarsi nelle sabbie dei permessi e delle circolari, «il tutto a scapito della nostra tranquillità, in una zona che non è sorvegliata da nessuno, neppure dalle forze dell’ordine».

Numerosi, finora, gli episodi di automobili danneggiate, serrature rotte per portare via pochi spiccioli e, a novembre scorso, anche alcuni furti in casa mentre i residenti erano fuori. Per continuare la battaglia è stata avviata anche una raccolta di firme.

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