Piante tagliate, raffica di proteste

Via Paolucci, l’assessore Moroni rassicura: ripianteremo tutti gli alberi tolti

L’AQUILA. «La realizzazione del complesso delle rotatorie lungo viale Corrado IV è un’opera fondamentale per la circolazione stradale e a via Paolucci, una volta allargata, saranno impiantati dei nuovi alberi».

È quanto ha dichiarato l’assessore alle Opere pubbliche e al verde pubblico Alfredo Moroni. «Il progetto generale, per il quale abbiamo investito oltre 161mila euro», ha spiegato Moroni, «rappresenta una vera svolta per l’assetto viario cittadino, destinato a migliorare nel suo punto più nevralgico, quello dell’ingresso Ovest. In questo ambito, l’allargamento di via Paolucci è strategico affinché l’opera complessiva possa raggiungere gli obiettivi prefissi. Del resto, erano tante le richieste in questo senso, ivi comprese quelle della Finanza, che proprio lì ha il comando regionale. Oltre a rendere più ampia la carreggiata, migliorando la sicurezza della transitabilità, sono previsti dei marciapiedi sia da una parte che dall’altra della strada, per evitare i rischi che corrono i pedoni. Con l’ampliamento della via, gli alberi sarebbero finiti proprio nel mezzo della nuova arteria, determinando un pericolo per gli automobilisti». «Proprio per ovviare a questi inconvenienti», ha proseguito Moroni, «il progetto prevedeva lo sradicamento degli alberi e lo spostamento dei medesimi, allo scopo di tutelare, oltre la funzionalità dell’intervento, anche il nostro patrimonio naturale, pure se gli alberi di cui parliamo non sono di pregio. È accaduto che gli uffici nell’effettuare la verifica per la fattibilità di questa operazione, si sono resi conto che la stessa non era perseguibile, in quanto le radici degli alberi si erano avvinghiate alle strutture dei sottoservizi. L’intervento pertanto avrebbe comportato dei rischi, sarebbe stato molto oneroso (per lo sradicamento e il nuovo impianto, in quelle condizioni, avremmo dovuto spendere 8.000 euro ad albero) e difficilmente gli alberi si sarebbero salvati». Moroni ha aggiunto «in effetti, non voglio negarlo, c’è stato un difetto di comunicazione. Avevo chiesto di essere informato se l’operazione in questione non poteva essere effettuata per cause di forza maggiore, come quelle che poi si sono rivelate. Le nostre strutture hanno deciso di procedere al taglio, probabilmente per non ritardare il complesso dei lavori. Forse sarebbe stato meglio, una volta constatata la sostanziale impossibilità di espiantare e ripiantare quegli alberi, darne preventiva comunicazione alla città».

«Tuttavia», ha aggiunto Moroni, «è bene precisare che, una volta conclusi i lavori, via Paolucci tornerà a essere alberata. Gli alberi, tutti ad alto fusto e già adulti, così da non creare problemi con le radici, saranno piantati su uno dei due marciapiedi in modo tale da ripristinare l’assetto ambientale e, nel contempo, da rendere più fruibile e sicura la strada, sia per gli automobilisti che per i pedoni. Le rotatorie finora realizzate hanno contribuito, tra l’altro, ad attenuare il livello di inquinamento atmosferico, e, nella zona di piazza d’Armi, le opere serviranno proprio a tenere sotto controllo il livello di inquinamento». In molti insorgono contro il taglio degli alberi. «I tigli di via Paolucci», dice Romano Rosoni, ex presidente Aast, «tagliati in modo barbaro, furono messi a dimora nel 1975 dall’Azienda soggiorno e turismo, per rendere ombreggiata una zona di case popolari completamente spoglia di verde. Era una piccola e breve “interlinden strasse” che a Berlino riuscì a salvarsi (in parte) dal tremendo assedio della città negli ultimi giorni della guerra. Il paragone è d’obbligo perché ciò che non ha fatto il terremoto l’ha completato l’uomo. Oltre a via Paolucci furono piantumati 1000 alberi d’alto fusto divisi in tigli e aceri distribuiti lungo via XX Settembre, viale della Stazione, la ex via Bandiera e le scuole del quartiere San Sisto». Lorella Fatigati ritiene «indifendibili» alcune scelte dell’attuale amministrazione comunale, tra le quali questa, e rivolgendosi agli amministratori comunale si chiede: «Chi vi ha detto che vogliamo questa mega cementificazione dagli argini dei fiumi al cuore verde dell’Aquila?». «Non si comprende», afferma Edoardo Iannessi, medico di base, «come mai i cittadini e le associazioni ambientaliste non abbiano posto in essere una levata di scudi per il taglio degli alberi in via Paolucci».

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