processo ad arezzo

Pizzoli, sono 30 le parti civili contro banca Etruria

L'AQUILA. Sono per ora una trentina gli azionisti e obbligazionisti dell’Aquilano, correntisti della filiale Banca Etruria di Pizzoli, beffati dal decreto salvabanche, che hanno deciso di...

L'AQUILA. Sono per ora una trentina gli azionisti e obbligazionisti dell’Aquilano, correntisti della filiale Banca Etruria di Pizzoli, beffati dal decreto salvabanche, che hanno deciso di costituirsi parte civile nell’udienza preliminare del primo filone dell’inchiesta sull’istituto di credito toscano riguardante l’ostacolo alla vigilanza, in programma il 10 marzo ad Arezzo. Il comitato di Pizzoli è stato il primo a costituirsi in Italia, radunando risparmiatori, poi, da ogni parte del Paese.

Solo nel territorio aquilano sono circa 1.500 i risparmiatori di Banca Etruria che hanno perso tutto per effetto del salvataggio del governo che ha riguardato anche Carichieti, Banca Marche e Carife. «È possibile che ai risparmiatori di Pizzoli si uniscano altri da Toscana, Sicilia, Calabria e Molise», spiega l’avvocato Vanna Pizzi, legale del comitato Difesa risparmiatori Banca Etruria di Pizzoli. «Ora», continua Pizzi, «potranno costituirsi parte civile obbligazionisti e azionisti che si ritengono offesi o danneggiati relativamente a questo primo filone di indagini. La Procura è stata veloce nel fissare l’udienza dopo tre settimane dalla chiusura delle indagini, mentre non si può dire la stessa cosa per Cantone che ancora non ha reso noti i criteri relativi all’arbitrato tramite cui gli obbligazionisti possono ottenere i rimborsi». L’avvocato sottolinea quindi di essere in attesa della chiusura delle ulteriori tre indagini da parte della Procura di Arezzo «che saranno allo stesso modo o anche più importanti di questa per i risparmiatori». In Abruzzo, secondo una stima, sarebbero circa 5 mila i risparmiatori colpiti dalla vicenda delle quattro banche.