Posti di polizia, lo spettro dei tagli

Polfer di Sulmona e Stradale di Castel di Sangro nell’elenco del dipartimento di pubblica sicurezza

SULMONA. Rilanciata la chiusura del posti di polizia ferroviaria di Sulmona e stradale di Castel di Sangro. Il dipartimento della pubblica sicurezza ha disposto la chiusura di 253 presidi in tutta la Penisola, fra cui quelli sulmonese e sangrino. Dopo l’allarme lanciato a marzo scorso dai sindacati, lo spettro della chiusura si concretizza nelle nuove disposizioni. In caso di chiusura della polizia stradale di Castel di Sangro resterebbero senza controllo le Statali 16, 17, 83 e 652, oltre ai percorsi che portano al Parco nazionale d’Abruzzo, al primo bacino sciistico nel centro sud con oltre 110 chilometri di piste e ai comuni di Alfedena, Ateleta, Barrea, Castel di Sangro, Civitella Alfedena, Opi, Pescasseroli, Pescocostanzo, Rivisondoli, Rocca Pia, Roccaraso, Scontrone, Villetta Barrea e Pettorano sul Gizio. Quattordici paesi montani e le principali attrazioni turistiche e sportive del Centro Abruzzo rischierebbero di restare senza ordine e sicurezza. Stessa situazione si verificherebbe a Sulmona, dove la chiusura del posto di polizia ferroviaria lascerebbe abbandonati a loro stessi pendolari e viaggiatori del secondo scalo più importante della regione. I sindacati non ci stanno e criticano i tagli, coinvolgendo i rappresentanti istituzionali. «L’irrazionale piano di chiusura di molti uffici di polizia, sostenuto dal capo della polizia, qualora realizzato, penalizzerebbe la sicurezza dei cittadini» interviene il segretario provinciale del Siulp, Fabio Lauri «lasciando invece inalterato il numero delle direzioni centrali di polizia. Diminuiscono i poliziotti, aumentano le articolazioni di comando». Il Siulp ha scritto al presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, alla senatrice Paola Pelino, ai sindaci di Sulmona e Castel di Sangro, ai consiglieri regionali Pierpaolo Pietrucci e Andrea Gerosolimo, al prefetto, al questore e ai dirigenti della polizia.

Federica Pantano

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