L'aggressione nel centro immigrati di Sulmona

SULMONA

"Potevamo reagire pesantemente, non lo abbiamo fatto per evitare guai" / VIDEO

Il racconto del 23enne del Gambia, ferito nell'incursione nella Casa santa dell'Annunziata

"Aggressione inaspettata, fatto isolato ma grave" /VIDEO

SULMONA. «Sono venuti qui con una pistola chiedendo di parlare con Alì, il responsabile di noi migranti di Sulmona. Ci hanno ordinato di entrare e inginocchiarci. Non era facile sottrarsi ai loro ordini, con una pistola puntata in faccia e la paura di essere uccisi». È il racconto del rifugiato 23enne originario del Gambia ferito nel corso dell'aggressione avvenuta a Sulmona, nel centro di accoglienza dell'Asp Casa Santa dell'Annunziata.

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L'incursione nel centro immigrati
Nel video il parapiglia concluso con una coltellata nella Casa Sant'Annunziata a Sulmona

«Sono stati momenti tremendi e per evitare di morire sono stato pronto ad afferrare le braccia facendogli cadere di mano sia la pistola sia il coltello. Il suo amico è stato pronto a raccogliere il coltello ferendomi a un fianco. Potevamo anche reagire pesantemente, Ventisette contro due non avrebbero avuto scampo. Non lo abbiamo fatto per evitare conseguenze più gravi per tutti». Proseguono, intanto, gli interrogatori della polizia per risalire a dinamica e movente dell'aggressione, episodio che presenta ancora alcune zone d'ombra. Sono stati recuperati la pistola, risultata una scacciacani, e il coltello. I due giovani ritenuti autori dell'irruzione e del ferimento del giovane potrebbero essere denunciati per lesioni aggravate,  detenzione e porto abusivo d'arma.