Il dolore dei familiari di Antonio

Pratola Peligna, Pink Floyd e rose bianche per l'ultimo saluto ad Antonio 

Tanti amici e parenti in lacrime nella chiesa-tenda ai funerali del giovane Di Pillo, deceduto a 19 anni in casa 

PRATOLA PELIGNA. La musica dei Pink Floyd, il gruppo che amava di più, un cuscino di rose bianche sulla bara ricoperta dai bigliettini scritti dagli amici, il dolore dei genitori e dell’intero paese. Sono le istantanee dei momenti più toccanti dell’ultimo saluto che Pratola Peligna ha voluto dare ad Antonio Di Pillo, il giovane di 19 anni deceduto sabato scorso nella sua abitazione a Pratola Peligna.

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Un funerale pieno di giovani, tutti con le lacrime agli occhi, venuti da ogni parte del circondario. Ed è proprio a loro che il parroco don Renato Frappi ha voluto dedicare gran parte della sua omelia. «Vivete bene questa vita, dono del Signore, un'opportunità unica che ci è data e vivetela nel modo più bello e più attivo possibile». Parole con le quali il sacerdote ha aperto un discorso sulla bellezza della vita che va tutelata in ogni modo invitando i giovani presenti a un’attenta riflessione. «Vi siete posti la domanda: se fossi stato io al posto di Antonio? Siamo sotto una tenda, la tenda è simbolo di provvisorietà, come la vita terrena, che non è eterna, non siamo invincibili», ha aggiunto il parroco, «vi ho visto ieri e oggi seri, compunti, piangenti accanto alla bara di Antonio, ma non vorrei fosse l'emozione di un momento, vorrei invece che vi ricordaste che la nostra vita è legata a un filo e questa vita va vissuta fino in fondo, impegnando tutte le nostre forze». Quindi don Renato si è rivolto ad Antonio che ora vive un’altra vita: «Prega per papà Agostino, mamma Lucia e per tua sorella Martina, aiutandoli in questo momento di grande dolore». Poi rivolto a tutti gli amici: «Attraverso Antonio io pregherò per voi». Toccante anche la lettera letta da un compagno di classe: «Non sappiamo dove sei adesso, ma esiste sicuramente un luogo in cui sei vicino a noi. E a quel luogo la tua morte non appartiene. La vita non conclude, come dice lo scrittore Pirandello. Adesso stiamo per affrontare gli esami di Stato. Tu sarai con noi. Ti porteremo sempre nel nostro cuore, sempre sorridente, saltellante e con le cuffie per ascoltare musica». Anche la sorella Martina ha voluto esprimere il suo pensiero, ringraziando tutti gli amici e quanti si sono stretti attorno alla sua famiglia, in questo momento di grande dolore. Gli ultimi istanti del rito, subito dopo la benedizione ad Antonio, sono segnati dallo strazio dei genitori, con la madre piangente sul feretro del figlio. Un’immagine toccante e commovente, che ha strappato ancora lacrime a tutti i presenti. Alla fine della funzione religiosa la bara è stata portata a spalla in processione per le vie del paese, accompagnata dalle note di Wish you were here, la canzone preferita da Antonio. Un ultimo giro per il corso di Pratola, che gli amici hanno voluto dedicare ad Antonio che li ha lasciati soli troppo presto.
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