Primarie del Pd, parte la sfida Moroni-Pietrucci

Regionali, presentati i due aspiranti consiglieri in corsa per un posto nella lista La scelta della candidata donna affidata alla direzione provinciale del partito

L’AQUILA. La bandiera neroverde sventola all’ingresso della sede del Partito democratico in viale della Croce Rossa. Dentro, a un lato del tavolo c’è Alfredo Moroni, dirigente regionale e assessore ai Lavori pubblici. Dall’altro Pierpaolo Pietrucci, consigliere provinciale ed ex capo della segreteria del sindaco Cialente. Al centro, il segretario cittadino Stefano Albano. Spetta a lui introdurre il «duello»: domenica 30 marzo Moroni e Pietrucci si contenderanno il posto in lista per l’elezione a consigliere regionale per il comprensorio aquilano. Albano comincia sostenendo che la candidatura di Giovanni Lolli non sarebbe mai stata seriamente presa in considerazione. «A lui spetta un ruolo ben più importante», sottolinea, «in quanto dovrà fare da collante all’interno della coalizione che, come ci auguriamo, permetterà a Luciano D’Alfonso di diventare il prossimo presidente della Regione. Al momento, la priorità è esprimere un esponente Pd del comprensorio aquilano all’interno del consiglio regionale». Mentre per la candidatura femminile sarà il direttivo provinciale a decidere, per quella maschile il partito ha deciso di togliersi dall’imbarazzo della scelta. Di qui il ricorso alle primarie aperte, anche per stimolare la partecipazione degli elettori, come conferma il presidente dell’assemblea provinciale Pd Fabio Ranieri. «Facciamo le primarie perché è nel dna del nostro partito, dimostrando di essere molto più aperti alla partecipazione rispetto per esempio al Movimento 5 stelle che ha scelto il suo candidato presidente con appena 346 voti on line». Entrambi i candidati hanno sottoscritto un impegno a non presentarsi con altre liste in caso di sconfitta alle primarie. «Il mio impegno», spiega Pietrucci, «sarà soprattutto sul versante del lavoro, su ciò che può far crescere l’occupazione sul territorio, in un momento in cui tutto è precario». Moroni pone in cima alla sua agenda il tema della ricostruzione, «perché la Regione deve avere finalmente la centralità nella gestione del post-sisma». Albano intanto stimola il suo partito a fare quadrato intorno ai due candidati. «Le primarie hanno bisogno di essere custodite e protette», spiega. «Attacchi strumentali come quello del centrodestra sul lavoro di Moroni come dirigente regionale (in merito alla gestione dei fondi del personale) saranno respinti. Moroni – come il suo avversario Pietrucci – è un candidato di prim’ordine, che ha sempre dimostrato competenza e onestà. La politica che scarica sulla burocrazia la propria colpa è solo l’ultima puntata della sconfortante saga che è il fallimento del governo regionale di Gianni Chiodi».

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